Paolo Conte a Milano per Gaber racconta il suo successo mondiale tra canzoni imprescindibili

L'artista racconta il suo percorso iniziato dalla Francia

concerti di paolo conte in italia nel 2018

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Paolo Conte a Milano per Gaber: si apre con un ospite d’eccezione la nuova edizione del Festival che celebra Giorgio Gaber.
Il 2019 coincide con gli ottant’anni dalla nascita del Signor G e ospita un’edizione di Milano per Gaber particolarmente ricca di eventi.

Il Piccolo Teatro Strehler ha accolto Paolo Conte e domani, sabato 27 aprile, accoglierà Cesare Cremonini. Il successo mondiale, gli eventi alle Terme di Caracalla in occasione dei 50 anni di Azzurro e hit indiscusse del panorama musicale italiano sono a firma di Paolo Conte che si è raccontato a Massimo Bernardini e a tutto il pubblico a partire da alcuni spunti gaberiani.

Tra i più importanti protagonisti della scena musicale internazionale, ha ripercorso la sua carriera con pizzico di ironia. Autore e cantautore di successo, “Di sé cosa dice?”, chiede Bernardini, domanda alla quale Conte risponde simpaticamente: “Lo chiede a me? Non saprei rispondere”.

Racconta alcuni avvenimenti del suo lavoro all’estero, a Parigi, la città che gli ha regalato il grandissimo successo che gli ha aperto le porte per la carriera internazionale. Ricorda quando anche in Francia, anni fa, gli chiesero di definirsi e anche in quell’occasione non fu in grado di riassumere il suo percorso con un aggettivo.

Al di là di ogni definizione, il successo mondiale di Paolo Conte è ben tangibile. Moltissime sono le canzoni alle quali il suo pubblico non è disposto a rinunciare e, a proposito della scaletta dei suoi spettacoli, Conte spiega di fare molto affidamento proprio sugli appassionati. Alcuni brani lo accompagnano dal vivo praticamente da sempre – da Max ad Azzurro – perché l’impressione è che il pubblico li gradisca maggiormente rispetto ad altri e ciò che va a delinearsi è quindi una scaletta improntata su ciò a cui il pubblico non è disposto a rinunciare.

“A me piacerebbe cambiare repertorio però ci sono canzoni che il pubblico vuole festeggiare perché le aveva sentite anni prima, c’è nostalgia, è giusto che si ritrovi.. e non è neanche tanto male”.

Gaber non poteva che essere presente – prima in coppia con Mina e poi con Paolo Jannacci – per introdurre un discorso particolarmente ampio sulla canzone popolare italiana e su tutti i suoi cambiamenti nel corso degli anni. Ma Conte non si ritiene cantautore: “Mi hanno ospitato ma non appartengo al mondo dei cantautori”, commenta. Probabilmente oggi verrebbe semplicemente definito “hit maker”, viste le opere che dopo decenni risultano evergreen ancora da cantare.

L’incontro lascia spazio anche al lato enigmista di Paolo Conte che tra indovinelli e rebus impossibili porta a chiudere l’evento con un video dal magnifico spettacolo alle Terme di Caracalla di Roma, disponibile per l’acquisto nell’album live Paolo Conte – Live in Caracalla – 50 years of Azzurro.

Milano per Gaber continua domani alle ore 15.00 con Cesare Cremonini intervistato da Marinella Venegoni al Piccolo Teatro Strehler e fino al 9 maggio con una serie di eventi a tema.

Milano per Gaber è, insieme al Festival Gaber in Versilia, la principale iniziativa di livello nazionale organizzata dalla Fondazione e costituisce da sempre il principale punto di riferimento per tutti gli approfondimenti teatrali e culturali legati a vario titolo a Giorgio Gaber e alla sua opera.