Il nuovo singolo della Paolino Paperino Band gioca su un paradosso per stigmatizzare un problema

Ascoltare la corrosiva furia punk della band basta a metterci di buon umore, anzi, a farci girare a sufficienza le palle per farci uscire di casa a prendere a scappellotti tutti coloro che identifichiamo come prevaricatori


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Jonathan Swift è stato maestro indiscusso del paradosso e della provocazione. Lo è stato nell’arco di tutta la sua produzione, anche se spesso, dovendolo certificare, si ricorre a citare Una modesta proposta, uno scritto breve nel quale, in sostanza, lo scrittore indica una via sicura per abolire la povertà, e nello specifico per impedire che i bambini delle famiglie povere irlandesi finiscano a carico della società civile, una volta diventati poveri adulti. Una proposta che al tempo stesso intendeva prevenire un problema futuro, una intera generazione di poveri, e risolvere un problema attuale, i morsi della fame dei poveri adulti. I famosi due piccioni con una fava. La modesta proposta di Swift, divenuto famoso per i viaggi di Gulliver ma scrittore corrosivo che meriterebbe maggiori attenzioni ancora oggi, che sembra di vivere proprio dentro un suo racconto, era di portare i bambini poveri al macello, all’età di un anno, così da liberare le strade da queste orrende creature questuanti, da sollevare le famiglie indigenti dal dover provvedere anche ai bambini e da risolvere un annoso problema una volta per tutte. La carne di bambino, ovviamente, sarebbe poi finita sulle tavole dei ricchi, pregiata in quanto tenera, come quella di agnellino, e avrebbe così doppiamente compiaciuti la classe privilegiata, che di colpo si sarebbe trovata piatti deliziosi e innovativi a tavola, e si sarebbe tolta dalle scatole e dagli occhi i poveracci in strada. Ne avrebbe anche guadagnato la filiera gastronomica, con una nuova genia di chef che avrebbero potuto testare le proprie capacità su nuovi tipi di carne. Insomma, una proposta modesta ma vincente. Considerate che siamo nel 1729, e che il governo inglese proprio in quel momento si sta trovando a dover fronteggiare il problema della povertà in Irlanda, evidentemente senza avere una soluzione altrettanto “vincente”, e capirete come Swift sia stato un genio assoluto, capace di mettere spalle al muro l’ipocrisia di chi comanda.

Ora, essere partiti da Swift, con le sue parrucche coi boccoli bianchi per arrivare alla Paolino Paperino Band, antesignano manipolo punk da decenni attivi in Italia può suonare un paradosso nel paradosso, ma sta di fatto che il loro nuovo singolo, Il ballo dei bulli, il cui video trovate in anteprima qui, ripercorre esattamente la stessa logica della modesta proposta swiftiana, gioca su un paradosso per stigmatizzare un problema.

Chiaro che nel dichiararlo, come sto facendo io ora, si potrebbe disinnescare quella che è a tutti gli effetti una riuscita provocazione, ma in epoca di disattenzione e distrazione costante è sempre bene mettere le didascalie alle figure, tanto per non incorrere in macroscopici fraintendimenti.

Nei fatti, ascoltare la corrosiva furia punk della PP Band basta già a metterci di buon umore, anzi, a farci girare a sufficienza le palle per farci uscire di casa a prendere a scappellotti tutti coloro che identifichiamo come prevaricatori, sortendo esattamente il risultato sperato.

Il ballo dei bulli è, appunto, accompagnato da un brano che gioca sullo stesso filo del testo, una canzone in cui la band emiliana, punk prima di noi, o forse prima di voi, perché i ragazzi son miei coetanei e seppur più votati di me allo ska, con chiara matrice punk e hardcore, mentre io all’epoca ero solo hardcore, granthartiano, prende di mira un loro storico fan facendogliene di ogni, fino al finale che non vi svelo. Vi svelo invece un cameo che è una citazione davvero riuscita. A introdurre infatti la storia raccontata nel video, c’è Giulia Guandalini delle Roipnol Witch, band da troppo tempo a secco di musica nuova (è un invito, ragazze, non fatevi pregare). A lei il compito di citare la speaker radiofonica de I guerrieri della notte di Walter Hill, icona talmente fulgida da essere poi a sua volta finita anche dentro Pulp Fiction, per merito, o meglio per bocca, di Uma Thurman. Ecco, Giulia è la Uma Thurman della Paolino Paperino Band, che con Il ballo dei bulli ci propongono la loro versione punkettona di Una modesta proposta di Jonathan Swift.

Vi suona troppo pretenzioso?

Loro sicuramente mi manderebbero a cagare. Anzi, mi ci manderanno. Ma sono stato punk esattamente come loro, saprò farmene una ragione.

Per cui mi ripeto.

Ecco, Giulia è la Uma Thurman della Paolino Paperino Band, che con Il ballo dei bulli ci propongono la loro versione punkettona di Una modesta proposta di Jonathan Swift.

Vi suona troppo pretenzioso?

Allora andatevi a ascoltare il brano, poi uscite di casa e fate quel che dovete fare. Diamo fuoco a queste città, e che cavolo…