Cannes 2019, fuori i nomi. Stamattina il Presidente del Festival di Cannes Pierre Lescure e il Delegato generale della manifestazione Thierry Frémaux hanno presentato in conferenza stampa la selezione ufficiale del 72esimo Festival di Cannes, che si svolgerà dal 14 al 25 maggio.
La prima notizia è che non c’è Once Upon a Time in Hollywood di Quentin Tarantino. Ma i giochi non sono ancora fatti, dato che la selezione ufficiale è completa al 90% e dunque, come ha esplicitamente detto rispondendo a una giornalista americana, Frémaux nutre ancora qualche speranza circa la presenza sulla Croisette del film. Il delegato generale ha promesso un festival di romanticismo e politica, amore e rivolta. E, anche, un festival con una nutrita presenza autoriale femminile, 13 registe donne nella selezione ufficiale.
Partiamo quindi dai titoli del Concorso di Cannes 2019, che si contenderanno la Palma d’Oro. Tante le conferme rispetto alle voci della vigilia. Al già annunciato film d’apertura di Jim Jarmusch, il racconto sugli zombie di The Dead Don’t Die, si aggiungono altri 18 titoli. Tra questi: Matthias & Maxime dell’habitué del festival Xavier Dolan (anche protagonista del film), che racconta le vicende d’un gruppo di giovani amici di Montréal che si rincontrano dopo tanti anni; A Hidden Life di Terrence Malick, un dramma sulla Seconda guerra mondiale, un film di cui si parla almeno da un paio d’anni (col precedente titolo Radegund) che dovrebbe segnare, a leggere le dichiarazioni del regista, il suo ritorno a un cinema più narrativo (ce lo auguriamo, la deriva estetizzante degli ultimi Malick è indigeribile); il ritorno di Pedro Almodóvar con Dolor Y Gloria, in cui Antonio Banderas è un regista in declino che ripercorre la sua vita; Parasite di Bong Joon-Ho che torna a Cannes dopo le polemiche legate alla precedente partecipazione con Okja, che era targato Netflix (oggi com’è noto i film della piattaforma sono esclusi dal festival).
Altri nomi già trapelati e confermati nel concorso principale di Cannes 2019 sono: Sorry We Missed You del due volte Palma d’Oro Ken Loach, che torna insieme al suo fido sceneggiatore Paul Laverty a raccontare la condizione lavorativa della gente comune del nordest dell’Inghilterra al tempo della gig economy; Young Ahmed, lo sguardo sul fondamentalismo religioso in Europa degli amatissimi a Cannes Jean-Pierre e Luc Dardenne. Molto atteso anche Portrait of a Lady on Fire, dramma al femminile ambientato nel 18esimo secolo dell’apprezzata regista e sceneggiatrice francese Céline Sciamma (Tomboy). In concorso torna anche una delle icone del cinema francese, Isabelle Huppert, protagonista del film franco-americano Frankie, diretto da Ira Sachs.
E poi c’è un pezzo di Italia importante in gara per la Palma d’oro: è Il traditore di Marco Bellocchio, in cui Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso Buscetta, il boss di Cosa Nostra la cui testimonianza consentì a Giovanni Falcone di mettere in piedi il maxiprocesso alla mafia. Ma è molto vasto lo sguardo geografico del concorso, dalla Cina di Diao Yinan con “un detective movie alla Fritz Lang”, il Brasile di Bacurau, il film politico di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles nella tradizione dei cangaçeiros, il Senegal di Atlantique della regista Mati Diop.
La sezione Un certain regard di Cannes 2019 come sempre presenta le voci più sperimentali del cinema di ricerca, con nomi prestigiosi come il francese Bruno Dumont e il portoghese Albert Serra. Nelle sezioni collaterali del fuori concorso si trovano titoli interessanti e curiosi: prima di tutto il chiacchieratissimo biopic Rocketman su Elton John, che sarà presente sulla Croisette il 16 maggio (“avrà un piano nascosto dietro il sipario, così che se vorrà suonare qualcosa potrà farlo”, ha detto Frémaux); i primi due episodi della sua nuova serie tv diretta da Nicolas Winding Refn, Too Old to Die Young; e Diego Maradona di Asif Kapadia, sugli anni napoletani del Pibe de oro, anche lui annunciato presente al festival. Curiosità anche per Tommaso di Abel Ferrara, ambientato a Roma, non un documentario ma un film realistico; e per il nuovo film di Werner Herzog, Family Romance, Llc.
SELEZIONE UFFICIALE DI CANNES 2019
Film d’apertura
THE DEAD DON’T DIE di Jim Jarmusch
Concorso
DOLOR Y GLORIA di Pedro Almodóvar
IL TRADITORE di Marco Bellocchio
NAN FANG CHE ZHAN DE JU HUI (The Wild Goose Lake) di Diao Yinan
PARASITE di Bong Joon-Ho
LE JEUNE AHMED (Young Ahmed) di Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE (Oh Mercy!) di Arnaud Desplechin
ATLANTIQUE di Mati Diop
MATTHIAS ET MAXIME, di Xavier Dolan
LITTLE JOE di Jessica Hausner
SORRY WE MISSED YOU di Ken Loach
LES MISÉRABLES di Ladj Ly
A HIDDEN LIFE di Terrence Malick
BACURAU di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles
LA GOMERA (The Whistlers) di Corneliu Porumboiu
FRANKIE di Ira Sachs
PORTRAIT OF A YOUNG LADY ON FIRE di Céline Sciamma
IT MUST BE HEAVEN by Elia Suleiman
SIBYL di Justine Triet
Un Certain Regard
VIDA INVISIVEL (Invisible Life) di Karim Aïnouz
DYLDA (Beanpole) di Kantemir Balagov
LES HIRONDELLES DE KABOUL (The Swallows of Kabul) di Zabou Breitman ed Eléa Gobé Mévellec
LA FEMME DE MON FRÈRE (A Brother’s Love) di Monia Chokri
THE CLIMB di Michael Covino
JEANNE (Joan of Arc) di Bruno Dumont
O QUE ARDE (Viendra le feu / A sun that never sets) di Olivier Laxe
CHAMBRE 212 di Christophe Honoré
PORT AUTHORITY di Danielle Lessovitz
PAPICHA di Mounia Meddour
ZHUO REN MI MI di Midi Z
LIBERTÉ di Albert Serra
BULL di Silverstein
LIU YU TIAN (Summer of Changsha) di Zu Feng
EVGE di Nariman Aliev
Fuori concorso
LES PLUS BELLES ANNÉES D’UNE VIE (The Best Years of a Life) di Claude Lelouch
ROCKETMAN di Dexter Fletcher
TOO OLD TO DIE YOUNG – NORTH OF HOLLYWOOD, WEST OF HELL di Nicolas Winding Refn
DIEGO MARADONA di Asif Kapadia
LA BELLE ÉPOQUE di Nicolas Bedos
Proiezioni di mezzanotte
THE GANGSTER, THE COP, THE DEVIL di Lee Won-Tae
Proiezioni speciali
SHARE di Pippa Bianco
FAMILY ROMANCE, LLC. di Werner Herzog
TOMMASO di Abel Ferrara
ÊTRE VIVANT ET LE SAVOIR di Alain Cavalier
FOR SAMA di Waad Al Kateab ed Edward Watts