Jack Savoretti a Verissimo: “I miei genitori mi hanno insegnato a fallire”

Il cantante racconta a Silvia Toffanin episodi della sua vita privata.

jack savoretti

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Jack Savoretti a Verissimo si racconta ricordando gli insegnamenti dei suoi genitori. Sposato, padre di due figli, Jack Savoretti è di origini italiane e parla perfettamente la nostra lingua pur avendo deciso di cantare in inglese.

Da padre premuroso, ricorda gli insegnamenti che gli hanno lasciato i suoi genitori, che sta cercando di trasferire anche ai suoi figli. Il più importante è stato quello di imparare a fallire. I suoi genitori non hanno mai fallito con lui ma gli hanno insegnato a fallire, l’importanza del fallimento da cui trarre insegnamenti per andare avanti nella vita.

Il fallimento come prova da superare per fare meglio è dunque tra gli insegnamenti più importanti ricevuti dal cantante, che racconta: “I miei genitori mi hanno insegnato a fallire, un insegnamento sottovalutato. Mi hanno lasciato fallire nella vita”, fallire per poi ricominciare con un bagaglio di esperienze per tre sempre meglio.

Ai suoi figli dice: “Sbagliate il prima possibile, prima sbagliate e prima imparerete”. Jack Savoretti ricorda anche suo nonno, uno dei capi partigiani che ha liberato la Liguria: “Mio nonno ha fatto firmare la liberazione dai tedeschi, era uno dei capi dei partigiani. Considera che aveva solo 21 anni. Io ho il suo nome, nessuno mi ha mai chiamato così, ma ho avuto l’onore di ereditare questa parte di lui di cui sono molto fiero”.

Poi racconta il momento in cui ha chiesto a sua moglie di sposarlo. Avevano litigato e non era sicuro che avrebbe accettato. Era talmente emozionato che non riusciva neanche ad aprire la scatola con l’anello.

“Ci eramo lasciati e lei era un po’ arrabbiata con me, non ci parlavamo. Solo in quel momento ho capito che non potevo vivere senza di lei. Così l’ho chiamata e le ho dato appuntamento qualche giorno dopo in un museo. Non ero sicuro sarebbe venuta, ma comprai un anello per chiederle di sposarla. Quando stavo per perdere le speranze è scesa da un taxi. Ha passato le prime due ore a rimproverarmi per quello che le avevo fatto. Abbiamo passeggiato in un parco e alla fine le ho fatto la proposta. Dall’emozione non riuscivo ad aprire la scatola, l’ha aperta lei e ha detto ‘sì'”.