Anche ad aprile la mail con la truffa in bitcoin, ricatto da 580 euro per i siti porno visitati

La stessa Polizia di Stato avvisa tutti del pericolo che si corre dopo aver ricevuto una missiva con ricatto

truffa in bitcoin

INTERAZIONI: 944

Ritorna in grande stile la mail contenente la truffa in bitcoin più nota di questa prima parte del 2019: anche ad aprile, ecco che molti utenti italiani stanno ricevendo un messaggio di posta elettronica in cui si riceve un vero e proprio ricatto o almeno presunto tale. Malintenzionati sarebbero entrati in possesso di informazioni sensibili relative all’abitudine di visitare siti pornografici e per mantenere il silenzio sulla questione chiederebbero una somma considerevole pari a 580 euro in bitcoin. Tutto vero? Oggi, come anche qualche settimana fa e ancora precedentemente qualche mese addietro, la minaccia è assolutamente insensata e inesistente.

Non siamo certo qui a giudicare la condotta di quegli utenti che visitano o meno siti pornografici ma la minaccia presente nella mail  relativa alla truffa in bitcoin semplicemente non ha senso perché non esiste. Quanto scritto nella missiva rappresenta solo un grosso bluff penato per impaurire il destinatario. Nessuno ha preso pieno controlla della fotocamera del PC ed entrato in possesso di video scandalosi, è tutto inesorabilmente falso. Semmai potrebbero essere del tutto veri i famosi 580 euro in bitcoin che potrebbero passare nelle mani di malintenzionati, se si decide di cedere al ricatto.

In questo caso, sono sempre utili i consigli forniti dalla Polizia di Stato per non cadere nella trappola: il primo e più importante riguarda il non pagamento di alcun riscatto. Anche nei casi in cui alcuni hacker dovessero avere materiale delicato che ci riguardi, il pagamento di quanto richiesto non è mai risolutivo, anzi spinge e a nuove richieste.  Dal punto di vista pratico poi, è doveroso in queste situazioni cambiare sempre le password, sostituendo quelle fin troppo semplici con altre complesse. Queste ultime dovranno essere diverse per ogni profilo o servizio utilizzato e mai ripetute. Ancora, per le piattaforme che lo consentono sarò utile attivare meccanismi di doppia autenticazione, con la ricezione di un codice di verifica aggiuntivo ad esempio via SMS.