La febbre per il nuovo album dei Tool non passa: la band pubblica una data ed è subito delirio

Tra i commenti più divertenti: "Chiamatelo 8, Tool 8, Too Late"


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Con gli anni abbiamo imparato che la band di Maynard James Keenan si diverte a far andare in trepidazione i fan, e tale strategia ha trovato conferma tra coloro che attendono il nuovo album dei Tool: sulla pagina Facebook, infatti, è comparso il logo della band aggiornato con la sequenza “MMXIX” nell’immagine di copertina. Tra i commenti più divertenti troviamo quello di un utente che scrive: «Chiamate il nuovo album “8”, “Tool 8″», un gioco di parole che si legge too late, ovvero troppo tardi.

Negli ultimi mesi la band di VicariousWings for Marie ha disseminato indizi attraverso i canali social. Dall’inizio del 2019, in particolar modo, i Tool si sono dimostrati attivi nel comunicare ai fan i vari step di lavorazione del presunto nuovo album. Il 4 gennaio, per esempio, Keenan aveva scritto che era tempo di mixing e che la band era al lavoro mentre il pubblico continuava a lamentarsi. Verso la fine di gennaio il batterista Danny Carey aveva dichiarato, durante un incontro con i fan, che il nuovo album dei Tool sarebbe stato pronto per l’1 aprile, ma nel giorno del pesce d’aprile sul profilo Twitter della band – c’era da aspettarselo – era comparso un video dal titolo Cricket chirping che mostrava un grillo canterino.

Ancora, l’8 febbraio Keenan aveva comunicato che i lavori per il mixing erano a metà e che il nuovo album dei Tool sarebbe arrivato tra maggio e luglio. Le ultime indiscrezioni risalgono ai primi giorni di marzo, quando minuziosi indizi avevano svelato che i Tool si trovavano a Portland presso i Gateway Mastering Studios. I Gateway Mastering Studios sono legati al nome di Bob Ludwig, lo stesso tecnico del suono che nel 2006 curò il mastering dell’album “10.000 days“. La conferma dell’indiscrezione era arrivata, infine, dalla stessa band che sulla pagina Facebook aveva pubblicato una foto che ritraeva Bob Ludwig insieme a Danny Carey, al chitarrista Adam Jones e al bassista Justin Chancellor.

Nelle ultime ore, infine, i Tool hanno semplicemente aggiornato l’immagine di copertina della pagina Facebook. All’interno del loro logo sono comparsi i caratteri “MMXIX” in numeri romani, tradotti con “2019” in numeri arabi. Un numero apparentemente insignificante, ma sufficiente per scatenare il delirio dei fan che, dopo tanti anni, hanno almeno una data parziale della novità che attendono da ben 13 anni. “10.000 days”, “Lateralus” (2001) e “Ænima” (1996) sono la triade sacra della band di Los Angeles, che dall’inizio della carriera ha percorso un’evoluzione sempre più intensa in termini di sonorità, testi e composizione.

I testi spaziano dalla riflessione spirituale – The grudgeThe patientSchismParabol/Parabola – all’attacco politico-sociale – VicariousThe potÆnema – riuscendo anche a parlare d’amore nella forma più elevata e poetica, come nel caso della bellissima Jambi. Da 13 anni il topic del nuovo disco è diventato quasi una ragione di vita e la band di Los Angeles, forse e finalmente, quest’anno riempirà un vuoto emozionale che negli anni è diventato insopportabile. Forse ascolteremo i brani del nuovo album dei Tool a Firenze, il 13 giugno, in occasione di Firenze Rocks, ma quando parliamo di Keenan e soci diventa tutto imprevedibile.