Axl Rose voleva uccidere Vince Neil, e non scherzava affatto. Erano gli anni in cui i Guns N’ Roses erano impegnati nell’Appetite for destruction tour (1987) durante il quale aprirono i concerti di numerose band tra le quali brillavano grandi nomi come gli Iron Maiden, i Cult artisti come Alice Cooper e, soprattutto i Mötley Crüe. Con questi ultimi, la band di Welcome to the jungle non era in ottimi rapporti ma non si poteva nemmeno parlare di dissapori. Come ricorda l’ex manager Doug Goldstein, spesso capitava che le due band si confinassero nei rispettivi campi senza socializzare né empatizzare, dunque si comportavano da perfetti sconosciuti.
Eppure Axl Rose voleva uccidere Vince Neil e addirittura voleva organizzare un viaggio per portare a compimento il suo desiderio. Nei ricordi di Goldstein, Neil diceva troppe fandonie sul conto di Axl e quest’ultimo era ormai esasperato, per questo chiese al manager di contattare Doc McGhee, che amministrava l’attività dei Mötley Crüe. Goldstein ricorda la vicenda ai microfoni di Guns N’ Roses Central:
Mi fece chiamare Doc McGhee, che li gestiva in quel momento, perché era davvero stanco delle ca**ate che sparava Vince. Mi disse: «Ho trovato un paese dove puoi combattere fino alla morte. Prendiamo un aereo e andiamo. Io ci metto quello che ho, lui ci mette quello che ha». Ed era serio. Non abbiamo mai più sentito Vince dire qualcosa di pubblico.
Le voci che circolavano intorno alle cause mai emerse della diatriba parlano di alcune tensioni provocate da Izzy Stradlin, chitarrista dei Guns N’ Roses, per aver espresso apprezzamenti oltemodo pesanti nei confronti della moglie di Neil. Da quel momento nacquero i primi dissapori con Vince Neil che a più riprese attaccava la band di Don’t cry fino a esasperare il frontman. Per questo uno snervato Axl Rose voleva uccidere Vince Neil, ma dopo la minaccia di mettere in atto l’esecuzione il frontman dei Mötley Crüe cessò di ribattere.