Il Professore e il Pazzo, Mel Gibson e Sean Penn alle prese con sfide impossibili e amori negati. Una storia vera (recensione).

Il prestigioso Oxford English Dictionary, il dizionario della lingua inglese di Oxford, fu redatto da uno studioso autodidatta con un basso livello di istruzione formale e l’aiuto di un malato di schizofrenia rinchiuso nel manicomio di Broadmoor. Bella storia, ottimi attori, regia confusa.


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Era un po’ che non vedevamo Sean Penn sul grande schermo. È un ritorno nelle sue corde: interpreta la parte di William Chester Minor, noto anche come WC Minor, un ex un chirurgo dell’esercito americano, mentalmente disturbato e detenuto per ventotto anni in un manicomio inglese.

La storia vera: L’idea di pubblicare un nuovo e completo dizionario della lingua inglese iniziò come progetto della Philogen Society, un piccolo gruppo di intellettuali a Londra, già nel 1844. L’imponente e lungo progetto subì numerosi tentativi e fallimenti e non incontrò il favore degli editori fino al 1878, quando la Oxford University Press concordò con un certo Signor James Murray, un lessicografo interpretato qui da Mel Gibson, di condurre l’imponente progetto editoriale in qualità di redattore principale dell’opera. Si tratta di un dizionario storico che racconta lo sviluppo delle parole e raccoglie le citazioni dei testi in cui ogni parola è stata utilizzata. Un lavoro infernale in assenza di internet e di un vasto gruppo di studiosi. Così Murray, che a causa dell’indigenza familiare lasciò la scuola a quattordici anni, ma non certo i suoi studi, chiese aiuto ai lettori di tutto l’Impero Britannico. Tra gli altri, a rispondergli e aiutarlo per corrispondenza, si distinse per mole di segnalazioni WC Minor, Sean Penn, ovvero l’ex chirurgo dell’esercito americano malato di mente, che in preda ai deliri uccise un uomo innocente in terra inglese.

Venne rinchiuso in un manicomio e affidato alle cure del Direttore (nel film Stephen Dillane) e soprattutto del passionevole celerino interpretato dal bravissimo Eddie Marsan. Minor troverà per un breve, ma intenso periodo la perfetta cura dai suoi mali nei libri, nella ricerca metodica delle parole utili alla ricerca del Professor Murray. Poi ci si metterà l’amore di mezzo, la relazione con la vedova dell’uomo da lui barbaramente ucciso.

Il film: E’ un grande cast a contribuire alla riuscita del film e quando hai grandi giocatori in campo, il gioco è bello da vedere, ma la partita potrebbe comunque non convincere. E’ un po’ la sensazione all’uscita dalla sala del cinema dopo aver visto “Il Professore e il Pazzo”. La storia è avvincente, gli attori bravi, la regia corretta, i temi ci sono, ma forse sono troppi. Potrebbe essere una serie tv, dove il regista lancia anticipazioni sulle prossime puntate: La storia della nascita dell’ Oxford English Dictionary; l’amicizia tra il Professore e il Pazzo, la loro lotta per essere riconosciuti dagli studiosi e dalla società per quel che sono; La relazione di odio e poi di amore tra Minor e la vedova dell’uomo che ha assassinato in preda al delirio; l’impietoso affresco sulle condizioni di detenzione nei manicomi di fine ‘800 ; La lotta per il rilascio di Minor; Le relazioni di coppia del Professore con la moglie e si potrebbe continuare.

La regia, sembra essere l’unica a non convincere pienamente nel film. La pellicola è diretta da Farhad Safinia, che dopo la Passione di Cristo ha collaborato attivamente con Mel Gibson nella direzione del film “Apocalypto” e ora porta sul grande schermo il romanzo “L’assassino più colto del mondo” (The Surgeon of Crowthorne) di Simon Winchester, i cui diritti furono acquistati dallo stesso Mel Gibson nel lontano 1998, segno evidente che Gibson aveva in mente il film da oltre vent’anni.
Il Professore e il Pazzo è un buon film, ma è evidente che voleva essere qualcosa in più. Passa superficialmente su una serie di temi; prende, dimentica e ritrova i personaggi ogni quindici minuti. Resta un film da vedere, ma manca della magia dei grande Cinema da premiare ai festival.

Curiosità: Il 125 ° e ultimo fascicolo del testo del dizionario venne pubblicato il 19 aprile 1928; tredici anni dopo la morte di Murray , che dedicò tutta la vita ad esso e otto anni dalla morte di Minor, avvenuta in un ritiro per anziani nel Connecticut.