L’accordatura a 432 Hertz tra mito e scienza, la spiritualità delle frequenze (VIDEO)

Dal retaggio degli uomini di Hitler ai poteri occulti, i presunti poteri curativi e rilassanti della "frequenza di Verdi" non hanno ancora una dimostrazione ma sono spesso al centro di dibattiti. Ascoltiamo un prestigioso esempio grazie ad Elisa ospite da Red Ronnie.


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La storia dell’accordatura a 432 Hertz è un capitolo ancora aperto, e intorno all’argomento roteano inarrestabili una serie di teorie che rasentano il complottismo e sfiorano un mondo scientifico che ancora non ha approfondito questo bizzarro rapporto tra l’uso delle frequenze e la spiritualità. Lo scetticismo di musicologi e musicisti è sempre attuale, come sottolinea Emmanuel Comte, accademico di Vienna, in un suo studio riportato da Tides.

Se osserviamo il fenomeno più da lontano, più spunti di riflessione concordano principalmente in quattro argomenti: Giuseppe VerdiRichard WagnerAdolf Hitler (o meglio Joseph Goebbels) e Universo. Questi quattro elementi si incrociano a più riprese, ma ancora oggi non esiste uno studio scientifico che definisca, una volta per tutte, l’effettiva influenza di un’accordatura a 432 Hz sull’equilibrio spirituale dell’uomo.

Si sa, la scienza è fatta di sperimentazione, numeri e dunque dati, ma ciò che i musicologi non si sentono di fare è sostituirsi alla scienza, dunque ciò che si trova nelle bibliografie è un continuo botta e risposta tra le due scuole di pensiero. La chiave di lettura per tentare di comprendere ciò che nei secoli è diventata talvolta una questione politica più che umana è il punto di partenza. Il La, per ogni musicista e ogni direttore d’orchestra, è la nota di partenza che consente l’accordatura degli strumenti. Le due scuole di pensiero partono proprio dalle frequenze di accordatura del La per cercare di dimostrare l’attinenza tra l’altezza della nota e il suo impiego anche al di là della performance musicale. Da questo momento in poi dobbiamo ricordarci che la frequenza del La dei diapason più comuni raggiunge i 440 Hz, e secondo le teorie complottiste l’adozione di tale parametro sarebbe un retaggio del regime nazista.

Emmanuel Comte, per questo aspetto, si affida agli studi di Bruces Haynes nella sua pubblicazione Il La a 432 Hz è un mito?Bruces Haynes era un musicologo e musicista americano. I suoi studi, condotti su circa 1300 strumenti del Barocco, dimostrarono che il La a 440 Hz fu adottato prima del 1640 in Olanda, poi tra il 1730 e il 1770 in Italia e Inghilterra, tra il 1770 e il 1800 in Francia e dal 1700 in Germania. Con quest’ultimo dato Haynes intendeva sfatare il mito del primato nazista di adozione dell’accordatura del La in 440 Hz. Secondo le teorie complottiste, infatti, il La a 440 Hz era una scelta di Joseph Goebbels giustificata dalla passione che Adolf Hitler aveva per il compositore Richard Wagner.

Haynes, appunto, dimostrò che il regime nazista aveva solo incanalato l’adozione del La a 440 Hz allo stesso modo in cui aveva adottato la svastica eurasiatica capovolta per travolgere il significato originario (fortuna, ricchezza e prosperità).

La famigerata accordatura del La a 432 Hz, piuttosto, è attribuita a Giuseppe Verdi. Detta anche “accordatura verdiana”, la frequenza rispondeva in un certo senso alla scelta di Georg Friedrich Händel che aveva adottato i 423 Hz e a quella di Wolfgang Amadeus Mozart che lavorava su accordature a 422 Hz. Giuseppe Verdi, invece, orientava la sua musica su accordature a 432 Hz. Secondo Dario Giardi di Scienza e Conoscenza, Verdi giustificò la sua scelta con motivazioni che scomodovano il concetto di nobiltà e maestosità dell’esecuzione: «L’abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità e al brio dell’esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale». La sua proposta, tra l’altro, divenne un decreto legge nel 1850.

Tuttavia la scelta “nazista” dei 440 Hz di Goebbels – che, ricordiamo, non era invenzione degli uomini di Hitler ma solo una presa di posizione – venne confermata nel 1953 durante una conferenza di Londra alla quale non vennero invitati i sostenitori della frequenza a 432 Hertz. La stessa frequenza divenne legge quando il ddl 170 del 3 maggio 1989 fu approvato:

Il suono di riferimento per l’intonazione di base degli strumenti musicali è la nota LA³, la cui altezza deve corrispondere alla frequenza di 440 Hertz (Hz), misurata alla temperatura ambiente di 20 gradi centigradi.

Considerato il falso retaggio del regime nazista, tuttavia, nacque un vero e proprio gruppo di disobbedienza chiamato Rivoluzione Omega, nutrito fortemente da teorie cospirazioniste che vedeva nell’imposizione del La a 440 Hz un attacco alla lucidità mentale e all’equilibrio dello spirito. Nella parte più moderata e creativa del gruppo di supporto dell’accordatura a 432 Hertz, tuttavia, troviamo – secondo i supporters – grandi nomi come i Pink Floyd (che registrarono “The Dark Side Of The Moon” interamente su quella frequenza) e Mick Jagger dei Rolling Stones.

Che si dice, dunque, degli effetti e dei benefici dell’accordatura a 432 Hertz? Le strade sono molteplici e gli esempi, a loro volta, si ramificano in più direzioni. Secondo gli apporti più comuni, i 432 Hz dell’accordatura verdiana proverrebbero, addirittura, dalle frequenze sulle quali viaggiano i suoni dell’Universo, ma la scienza ci insegna che tutto, in natura, varia a seconda delle temperature. Per riportare due esempi significativi dobbiamo tornare al musicologo Bruces Haynes. Egli stesso racconta di aver assistito a un evento in cui un pianista si esibiva con due pianoforti: il primo era accordato a 440 Hz, il secondo era settato secondo l’accordatura a 432 Hertz.

Dopo aver eseguito la stessa performance sulle due frequenze diverse, il pubblico gli comunicò di aver preferito l’esecuzione a 432 Hz, ma era solo una parte di pubblico, e con questo Haynes sottolineava la soggettività della percezione di un certo tipo di bellezza e profondità stimolate dalle frequenze. Ancora, Haynes riportava l’esempio del baritono Piero Cappuccilli che, in una sua esecuzione canora, volle dimostrare che il canto a 432 Hertz dava più piacere al corpo e sottolineò la sua mimica facciale e tutte le espressioni manifestate durante la performance. Ciò che emerse, in realtà, era che Cappuccilli non dimostrava alcunché di scientifico, bensì fondava la sua teoria sulla sua personale esecuzione, che per molti poteva anche costituire una forzatura messa in atto per supportare la teoria.

I sostenitori dell’accordatura a 432 Hertz, ancora, considerano quella frequenza come la chiave di apertura dei chakra del cuore, ma anche l’oggetto di interessanti esperimenti di carattere medico. Nel 2016 uno studio dentistico sperimentò gli effetti della musica accordata a 432 Hertz su un campione di 100 pazienti, 50 dei quali ascoltarono la musica prima di sedere sulla poltrona e sottoporsi a un intervento; gli altri 50, invece, si sottoposero all’intervento senza ascoltare la musica. L’intento era quello di dimostrare che l’accordatura a 432 Hertz aiutava i pazienti a placare l’ansia comune a chiunque si trovi ad affrontare una seduta dentistica. I 50 pazienti che avevano ricevuto il “trattamento” prima di sottoporsi alla seduta avevano registrato una frequenza cardiaca e una pressione sanguigna inferiori rispetto al secondo gruppo, parametri che dimostravano uno stato ansioso inferiore.

Tale esperimento, ancora, non trova approfondimento ma la teoria dell’accordatura a 432 Hertz continua ad essere dibattuta per i presunti effetti della musica sul corpo e sulla mente, ma i suoi coinvolgimenti pericolosamente associati a guarigioni da malattie non hanno mai avuto dimostrazione scientifica. L’argomento è stato affrontato, ad esempio, durante la puntata di Barone Rosso di Red Ronnie dell’11 febbraio con ospite Elisa. Il conduttore ha chiesto all’incantevole voce di Labyrinth di eseguire Hallelujah di Leonard Cohen con accordatura a 432 Hertz, e secondo Red Ronnie è stata la versione più bella e intensa mai sentita prima.