Il medico di Chris Cornell risponde alle accuse della moglie Vicky: “Era a conoscenza degli effetti collaterali”

Secondo Robert Koblin il suo paziente era un soggetto predisposto alla dipendenza


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Dopo le pesanti critiche mosse dalla vedova Vicky, il medico di Chris Cornell risponde alle accuse sulle cure somministrate al cantante scomparso il 18 maggio del 2017. La voce dei Soundgarden, dei Temple Of The Dog e degli Audioslave si spense in una camera d’albergo di Detroit, togliendosi la vita nel bagno. La moglie, da subito, aveva criticato le modalità di somministrazione dei farmaci degli ultimi due anni, nello specifico gli ansiolitici che, secondo la donna, sarebbero stati prescritti in quantità eccessive e senza adeguati controlli preliminari.

Il sito di informazione The Blast scrive di essere in possesso di un carteggio in cui il dottor Robert Koblin replica alle critiche di Vicky Cornell, che nello scorso novembre lo aveva citato in giudizio sostenendo che al marito fossero state prescritte 940 assunzioni di Lorazepam negli ultimi 20 mesi di vita, e senza un’adeguata informativa sugli effetti collaterali. Il medico di Chris Cornell risponde alle accuse e sostiene che invece il suo pazienta era a conoscenza degli effetti collaterali, ma nonostante tutto aveva chiesto di non essere informato su tali effetti.

Ancora, Koblin sostiene che Chris Cornell fosse un soggetto predisposto alla dipendenza e per difendersi dalle accuse di malasanità si appella a una legge che solleva il medico dalla responsabilità della morte di un paziente se causata da una malattia persistente. In sostanza, Robert Koblin non si dichiara responsabile della morte della voce di Black Hole SunCochise. La vedova della rockstar, tuttavia, continua a puntare il dito su Koblin anche in occasione dei convegni contro le dipendenze e sottolinea a più riprese che Chris avesse un problema di natura mentale che nessuno era stato in grado di curare.

Il medico di Chris Cornell risponde alle accuse, quindi, ricordando che lo stesso cantante aveva rifiutato di conoscere gli effetti collaterali dei farmaci e ribadendo che si trattava di un soggetto predisposto alla dipendenza.