Lo show di Elisa al Barone Rosso di Red Ronnie, un viaggio nel tempo e nella musica

La sua voce potrebbe non essere di questa Terra, come sostiene il conduttore che si confronta con lei come un padre affettuoso


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Con la frase: «È come quando una bambina ha spiccato il volo ed è andata lontano, per poi tornare dopo tanto tempo» Red Ronnie ha accolto Elisa al Barone Rosso per tre intense ore di musica e ricordi. Prima del suo ingresso il conduttore ha mostrato agli utenti sintonizzati un filmato di repertorio del 1997, quando la allora giovanissima cantante di Monfalcone si esibì al Roxy Bar in un featuring con la band Quartiere Latino con una rivisitazione del brano Help! dei Beatles. Il viaggio nel tempo è appena iniziato, perché il conduttore manda in onda un altra chicca per collezionisti: è un filmato in cui un’Elisa allora diciannovenne cantava The marriage in acustico, brano tratto dal suo album di debutto “Pipes & Flowers”.

Timidamente come allora, Elisa fa il suo ingresso e in sua compagnia c’è suo marito, Andrea Rigonat, pronto a supportarla con una chitarra e con le battute che durante una diretta non mancano mai. Red Ronnie ricorda le parole di Caterina Caselli: «Ti contatto perché voglio presentarti un’artista strepitosa», e le prime apparizioni della Toffoli negli studi di Red Ronnie trovarono in Gianmarco Tognazzi un uomo “innamorato artisticamente” di lei.

Elisa al Barone Rosso ride, scambia aneddoti con il conduttore e ascolta il plauso del pubblico connesso, con Red Ronnie che le riferisce le attestazioni di stima che arrivano dai canali social. Si approssima il momento delle esibizioni dal vivo e le richieste piovono come grandine. La bambina che spiccò il volo non si lascia pregare ed è subito Swan, brano contenuto nella soundtrack del film Melissa P. di Luca Guadagnino. Marito e moglie suonano la chitarra acustica e l’atmosfera si fa più leggera: la musica è ora protagonista, ma soprattutto la voce di Elisa domina la scena tanto da portare Red Ronnie a chiedersi se tutto ciò sia normale sul pianeta Terra.

Broken è il secondo brano eseguito per Barone Rosso, singolo di successo contenuto nell’album “Lotus” (2003). Improvvisamente in studio compare un dipinto firmato dalla stessa Elisa. La stessa opera era comparsa nel 1997 nella popolare trasmissione di Red Ronnie: una tela in tonalità di blu con la scritta I don’t force the sense to come bene in evidenza, che la Toffoli ritrova dopo tantissimi anni grazie allo spirito da collezione del conduttore. Intanto i fan non si arrestano, piovono altre richieste: da Luce (Tramonti a nord est)A feast for me.

La cantante siede di fronte al piano ed esegue Anche fragile dall’ultimo album per poi inscenare un siparietto divertente quando presenta la sua loop machine. All’interno delle piste della macchina ci sono le tracce vocali del brano Together, ma è sicura di non essere ancora in grado di maneggiare sul dispositivo e prevede che durante l’esecuzione ci saranno dei problemi. Il marito la prende in giro e le dice che quella loop machine è un suo regalo, perché quella che già possedeva era ormai obsoleta e rovinava i suoni.

Together, così, diventa un brano acapella: la voce di Elisa in diretta si mischia ai cori registrati e sì, diventa tutto magico. Il timbro della cantante di Monfalcone sa diventare ipnotico se ascoltato da più direzioni, anche quando esegue Hallelujah di Leonard Cohen. La richiesta, questa volta, è particolare: si parla dell’accordatura a 432 Hertz, da sempre oggetto di dibattito tra musicologi e ingegneri del suono. Si dice, a tal proposito, che l’accordatura del La a 432 Hertz – contro quella tradizionale a 440 – stimoli il cervello fino a rilassarlo durante l’ascolto. Viene detta anche Accordatura di Verdi ed è oggetto di sperimentazione in più occasioni, ma ancora tantissimi teorici sostengono che la percezione della differenza tra le due frequenze sia prettamente soggettiva. Tuttavia, dopo l’accordatura a 432 Hertz richiesta per Hallelujah Red Ronnie afferma che quella sia la versione migliore che abbia mai sentito. Lo show di Elisa al Barone Rosso continua mentre i fan scrivono: «Il Barone Rosso è il nostro Sanremo», ed è l’ora di Quelli che restano, brano che la Toffoli ha interpretato con Francesco De Gregori nel suo ultimo album, “Diari Aperti”.

I fan gridano a gran voce “Yashal”, e Red Ronnie la incalza: è l’ora di accontentarli. Elisa suona e canta e tutto tace, in un rapimento emozionale che solo i suoni belli e le belle canzoni sanno imporre senza prepotenza, solo con poesia. Lo show di Elisa al Barone Rosso, però, è anche tributo. La cantante non ha mai nascosto il suo amore per Kate Bush e Dolores O’ Riordan, e per questo le omaggia con due canzoni che fanno parte della storia.

Wuthering HeightsOde to my family arrivano a fine serata, come fulmini a ciel sereno mentre il pubblico commenta con entusiasmo e felicità. Dicono “grazie”, dicono che la amano e che la musica italiana è salva grazie a lei. Elisa al Barone Rosso ha portato quel suo timido mondo che Red Ronnie ha ricordato in ogni dettaglio, confrontandosi con lei come un padre affettuoso pieno di premure e stima.

Qui potete vedere alcune esibizioni live: