Ermal Meta all’attico Monina a Sanremo 2019 (video): dai suoi preferiti al Festival alla pausa prima del nuovo album

L'intervista di Michele Monina ad Ermal Meta all'attico Monina a Sanremo 2019, chiacchiere in libertà dopo il duetto con Simone Cristicchi


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Quarto anno di fila sul palco dell’Ariston per il vincitore uscente: Ermal Meta all’attico Monina a Sanremo 2019 commenta quest’edizione da ospite, senza la pressione della competizione, ma comunque con l’emozione di aver presentato al Festival un duetto sulle note di uno dei brani più apprezzati dal pubblico e dalla critica in quest’edizione, Abbi Cura di Me di Simone Cristicchi.

Ospite dell’attico di Michele Monina in quel di Sanremo, a poche ore dalla finale che lo vedrà cedere il passo ad un nuovo vincitore, Meta ha raccontato come è nato il duetto con Cristicchi, spiegando di aver ascoltato il brano per la prima volta a settembre scorso e di averlo trovato molto interessante, per poi ricevere a dicembre dal collega l’invito a cantarlo insieme per la serata dei duetti. Invito prontamente accettato, per la stima umana e professionale che intercorre tra i due artisti, anche se Meta ammette di temere il rischio sovraesposizione: “Sono qui per la quarta volta, non vorrei rompere le palle!“.

Negli ultimi anni, infatti, Meta è diventato un veterano del Festival: ha esordito all’Ariston nel 2010 col gruppo La Fame di Camilla col brano Buio e luce in gara nella sezione Giovani, tornando tra le Nuove Proposte nel 2015 con Odio Le Favole, finché ha debuttato tra i Big nel 2017 con Vietato Morire arrivando terzo e infine è tornato in gara lo scorso anno con Fabrizio Moro, vincendo col brano Non mi avete fatto niente.

Stavolta è apparso accanto a Cristicchi nella serata dei duetti, vinta a sorpresa tra i brusii e i fischi della platea dal duo Motta – Nada: “Io devo qualcosa a questo posto, senza dubbio, ed è vero che quando non sei in gara non senti la pressione ma è anche vero che canti solo una volta e vuoi fare bella figura, perché poi non hai possibilità di migliorarti cantando ancora” ha spiegato a Monina.

Da spettatore del Festival, ha colto l’occasione della chiacchierata con il critico musicale e penna di OM per dare le proprie personali pagelle, indicando tre preferiti tra i cantanti in gara oltre l’amico Cristicchi.

Mi piace molto il pezzo di Zen Circus, un pezzo atipico, quasi senza ritornello, con questa marcia che si accavalla a me ha fatto una bellissima impressione, mi è piaciuto davvero tanto. Il pezzo di Silvestri mi ha colpito tantissimo, l’esibizione con Manuel è stata secondo me pazzesca, una bellissima trovata. Poi mi piace quello dei Negrita: sono musicisti della Madonna, sono straordinari, ho condiviso con loro diverse esperienze, sono bellissime persone.

Il cantautore ha poi raccontato a Monina com’è nata l’esperienza del nuovo tour teatrale che lo vede accompagnato sul palco dagli Gnù Quartet.

Volevo fare qualcosa di diverso, con un suono meno forte, meno somigliante a quello del disco, volevo provare un altro punto di vista. L’anno scorso sono stato invitato da Neri Marcoré a RisorgiMarche e lo stesso giorno suonava Cristicchi con gli Ngu Quartet. E ho pensato che era proprio quello a cui stavo pensando, senza saperlo.

Da lì è nata la collaborazione con i musicisti del quartetto, sfociata nel nuovo spettacolo dal vivo che vi abbiamo raccontato anche qui su OM. E alla fine del tour, annuncia, farà una pausa di almeno un anno e mezzo dopo le fatiche degli ultimi tempi in studio e dal vivo: “Devo andare in vacanza, è il fisico che me lo chiede: è stato un triennio tosto e ricco di soddisfazione, gli anni più belli della mia vita“. Di sicuro poi arriverà un nuovo album.

Ho tanti brani da parte ma non mi accontento di fare un disco solo perché ho 10 o 15 pezzi messi da parte: per ogni disco voglio che ci siano canzoni belle da scartare, delle “vittime illustri” che vengono eliminate per alzare sempre più l’asticella dentro di me.