Eleonora Abbagnato con Francesco Renga e Bungaro in Aspetto che Torni vera star internazionale di Sanremo 2019 (video)

Il balletto approda all'Ariston: l'étoile Eleonora Abbagnato con Francesco Renga e Bungaro in Aspetto che Torni a Sanremo 2019


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In un Festival senza ospiti internazionali, un po’ per questioni di budget un po’ per precisa volontà del direttore artistico, ci ha pensato Eleonora Abbagnato con Francesco Renga e Bungaro in Aspetto che torni, nella serata dei duetti del venerdì, a rappresentare una delle poche superstar di quest’edizione.

Tra decine di cantanti ospiti del Festival, tra quelli venuti a presentare le loro canzoni in promozione e quelli chiamati a duettare coi cantanti in gara, non c’è stato alcun divo o diva mondiale sul palco dell’Ariston, per il secondo anno consecutivo nella direzione Baglioni.

Ma il duetto di Francesco Renga con Toni Bungaro, co-autore del brano Aspetto che Torni, ha previsto la partecipazione di due étoile di calibro mondiale. Oltre all’italianissima – siciliana ma internazionalmente riconosciuta come una delle migliori danzatrici della sua generazione – Eleonora Abbagnato, ad accompagnare Renga c’era anche un’altra stella del balletto classico, Friedemann Vogel (il danzatore era già apparso nello show di Capodanno di Rai1 di Roberto Bolle).

Bungaro e le due étoile si sono uniti a Renga dopo la prima strofa, con un assolo della Abbagnato in stile contemporaneo diventato un passo a due dopo l’apparizione di Vogel, a fare da cornice al duetto tra i due cantautori.

Renga ha voluto con sé Toni Bungaro perché il brano con cui è in gara al Festival quest’anno porta la sua firma: come ha raccontato a Michele Monina in un’intervista realizzata nell’attico del critico musicale a Sanremo, il cantautore bresciano ha ricevuto musica e testo da Bungaro e ne ha poi modificato le parole per adattarlo al suo stato d’animo e fotografare questo momento della sua vita. Così è nata la canzone che parla d’amore ma anche di mancanza, di attese, di legami che sfidano il tempo: una riflessione nata anche dall’elaborazione continua del dolore per la perdita della mamma Iolanda, scomparsa a cinquant’anni (l’età che oggi Renga ha raggiunto). Il brano anticipa l’uscita del nuovo album di Renga, in arrivo in primavera, e due date all’Arena di Verona e al Teatro Antico di Taormina.