Simone Cristicchi festeggia 42 anni sul palco di Sanremo, il ritorno dopo la vittoria nel 2007

Il "Fabbricante di canzoni" ama la musica e il teatro: dal 2017 è direttore del Teatro Stabile D'Abruzzo


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Nel giorno in cui ha inizio l’attesissimo 69° Festival di Sanremo Simone Cristicchi festeggia 42 anni proprio sul palco dell’Ariston. “Fabbricante di canzoni”, il suo primo album in studio, è diventato nel tempo il suo attributo più usato dai fan. Ciò che il pubblico riconosce nella sua arte è il saper raccontare storie creando una sorta di contrasto tra una musica movimentata e un testo spesso tendente al malinconico, come accade in Studentessa Universitaria e nell’autoironia di Vorrei cantare come Biagio.

Il suo look da bravo studente caratterizzato da occhiali sobri e capelli ricci e voluminosi lo hanno reso particolarmente apprezzabile specialmente per un pubblico giovane e alla ricerca di una voce in cui riconoscersi nel pop contemporaneo, ma la sua vittoria a Sanremo nel 2007 con il brano Ti regalerò una rosa ha favorito un’apertura verso un pubblico più eterogeneo. Il brano era stato scritto al termine di un’esperienza maturata dalla visita al manicomio di Girifalco, in Calabria, dove aveva avuto modo di osservare la presenza dei ricoverati e del personale, in un viavai di vite che lo aveva colpito nel profondo. Cristicchi aveva dunque intrapreso un viaggio nei principali istituti psichiatrici d’Italia e aveva raccolto le storie che gli stessi ricoverati gli avevano raccontato.

Dopo il suo lungo viaggio, Cristicchi aveva realizzato il documentario Dall’altra parte del cancello accompagnato da un album omonimo che ospitava, appunto, il brano Ti regalerò una rosa con il quale aveva vinto Sanremo. La musica, tuttavia, non è la sua unica passione: Simone Cristicchi ama il teatro ed è autore di opere come Centro d’igiene mentale, Li romani in russiaMagazzino 18. Non è tutto, perché il “Fabbricante di canzoni” è anche direttore del Teatro Stabile D’Abruzzo.

Simone Cristicchi festeggia 42 anni sul palco di Sanremo, dove fa ritorno sei anni dopo La prima volta (che sono morto) e Mi manchi, e nove anni dopo Meno male, quest’anno con il brano Abbi cura di me che egli stesso definisce: «Una preghiera di Dio agli uomini».