Nuove antenne per la rete 5G e non solo nel 2019: una mano a Vodafone, TIM, Iliad e Wind Tre da AGCM

Ostruzionismo spesso ingiustificato, serve l'applicazione di una normativa unica nazionale.

rete 5G in Italia

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La rete 5G in Italia deve svilupparsi e come conseguenza, nuove antenne e più in generale impianti, dovranno essere installati da Vodafone, TIM, Iliad ma anche da Wind Tre. Allo stesso tempo sono in corso attualmente anche delle opere di miglioramento della copertura attuale con il 4G, in particolare per l’ultimo arrivato Iliad e pure per Wind Tre (sempre impegnata nell’unificazione del segnale per l’operatore unico). Innegabile tuttavia è come certe opere continuino ad essere fortemente contrastate dalle amministrazioni locali sul territorio nazionale: per questo motivo, AGCM è appena intervenuta per cercare di sbloccare la situazione e soprattutto per chiarire come, molte volte, l’ostruzionismo verso certi lavori è ostinato e ha poco senso.

Come riportano anche i colleghi di Mondomobileweb, ad essere ostacolate sono un po’ tutte le installazione di impianti di telecomunicazione mobile e broadband wireless access. Dopo un’asta italiana che ha fatto volare alle stelle le offerte degli operatori Vodafone, TIM, Iliad e Wind Tre per l’acquisizioni delle frequenze, lo sforzo economico pari a oltre 6 miliardi di euro rischia di essere vanificato da amministrazioni locali (comunali e regionali) che non consentono di far partire i lavori di nuove antenne per paura delle conseguenze sulla salute dei cittadini.

AGCM punta molto il dito contro l’ostruzionismo nei confronti di nuove antenne dei vettori, affermando che le norme locali non coincidono spesso con quelle nazionali e i limiti di impianto non corrispondono a nessuna regolamentazione giustificata su dati di natura scientifica. Accade dunque che le reti attuali e in futuro anche quella 5G non possano migliorare la copertura e il tutto proprio a danno dei servizi offerti al cittadino.

Il  Decreto Legislativo 1° Agosto 2003, n.259 già spingeva verso un regime uniforme per le autorizzazioni su tutto il territorio ma quest’ultimo ancora non esiste e come conseguenza, nuove antenne e impianti per il 5G vengono spesso ostacolate in tutti i modi. La presa di posizione dell’AGCM risulta essere senz’altro un aiuto nei confronti degli operatori  che in questo 2019 saranno molto impegnati nell’implementazione del 5G.  Chissà che proprio quanto riportato dall’Autorità non riesca a sbloccare “cantieri” attuali e futuri.