5G in Italia e in Europa senza Huawei? Nuovi scenari post arresto CFO

Anche nel vecchio continente si nutrono dubbi sull'operato dell'azienda, le cose cambieranno?

5G in Italia

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I lavori per le infrastrutture utili per il 5G in Italia sono appena partiti e Huawei finora ha avuto un ruolo determinante per gli interventi tecnici entro i confini. Come raccontato anche qualche settimana fa, il produttore cinese ha fatto partire anche una serie di sperimentazioni in alcune città della penisola ma ora il suo impegno potrebbe essere compromesso a causa delle recenti cronache giudiziarie con protagonista Meng Wanzhou, CFO dell’aziuenda, nonché figlia del fondatore della società?

Sulle motivazioni e i primi dettagli dell’arresto ci siamo soffermati nella giornata di ieri: ora è arrivato il momento di  delineare le possibili conseguenze della vicenda. Per quanto Huawei sia in prima linea per sviluppare le reti per il 5G in Europa, le recenti vicende statunitensi con le accuse di spionaggio dirette al produttore, stanno mettendo in subbuglio anche alcuni paesi del vecchio continente. Nel Regno Unito, ad esempio, è ben sviluppato il fronte che chiede vero e proprio ostruzionismo nei confronti di commesse all’azienda in materia di impianti di connessione super veloce. Tra l’altro sarebbe proprio l’intelligence britannica a spingere in questa direzione, come sottolineato anche da Phone Arena.

L’analista  Ben Wood della CCS Insight fa notare come in caso di lavori per le nuove reti ultra veloci, il 5G in Italia  o anche in Europa, le commesse per i partner tecnologici durano fino a 10 anni. La scelta di oggi dunque avrà delle implicazioni per molto tempo ed è per questo che il polverone sollevato dalla vicenda Wanzhou di queste ore rischia di avere degli effetti negativi sulle decisioni di alcuni paesi.

Per il momento i lavori per il 5G in Italia procederanno anche con il contributo di Huawei, come accaduto già nella seconda parte di questo 2018. Non è detto tuttavia che i dubbi sul presunto spionaggio dell’azienda a danno dei governi occidentali non conquisti anche qualche nostro politico o rappresentante dello Stato, come accaduto altrove. La situazione è in continuo divenire ma di certo la strada per Huawei è tutt’altro che in discesa.