Mentre si avvicina l’appuntamento col finale di metà stagione che andrà in onda a metà novembre, Le regole del delitto perfetto 5×05 continua ad aggiungere pezzi al suo puzzle, sia nella trama ambientata nei flashback che in quella che si svolge nei flashforward.
Da un lato Annalise e i suoi studenti del tirocinio legale continuano a combattere in aula per portare a casa vittorie schiaccianti non solo dal punto di vista meramente giudiziario, ma anche da quello mediatico: il caso del padre di Nate, condannato per omicidio dopo un processo pieno di vizi di forma, viene ridiscusso di fronte ad una corte che sembra propensa a confermare la condanna, mettendo Annalise di fronte ad un potenziale insuccesso capace di condizionare l’esito dell’inter class action che ha intentato per difendere i meno abbienti dalle storture del sistema giudiziario americano.
L’avvincente battaglia in aula tra accusa e difesa tira in ballo inevitabilmente questioni personali, come il rapporto travagliato tra Nate e suo padre, mettendo a dura prova la Keating quando ormai l’invocazione della semi-infermità mentale per l’imputato sembra poco credibile. Ma di fronte all’opzione di annullare il processo e ricominciare tutto da capo, proposta da Connor attraverso il neo-arrivato Gabriel Maddox, Annalise gioca il tutto per tutto, impressionando la giuria con’ultima arringa difensiva in cui prova a mostrare ai giurati cosa voglia dire vivere l’isolamento carcerario per anni. L’espediente narrativo usato per dimostrarlo, il silenzio assoluto per un intero minuto, riempito solo dai volti dei protagonisti, è non solo efficace ma anche emotivamente coinvolgente.
Il trionfo in aula della Keating con la sentenza di assoluzione assume così un valore ulteriore: non si tratta solo della vittoria nel caso-immagine della sua class action, ma anche un modo per ricordare come la giustizia viva di stratagemmi, visto che l’infermità mentale del padre di Nate in realtà è inesistente ma servirà (se non a fare giustizia per la sua vittima) a far proseguire una class action con la quale Annalise intende “cambiare il mondo” riparando tante storture giudiziarie subite dai più deboli. Il paradosso di questa serie continua ad essere questo: grandi ideali si scontrano con la grettezza dei metodi (spesso sleali per non dire illegali) utilizzati per raggiungerli.
Ma il quinto episodio di questa stagione serve soprattutto ad introdurre due new entry, una nuova nemica per Annalise che finalmente si palesa e la mamma libertina di Connor. La governatrice Birkhead, che ha avversato la class action della Keating e viene chiamata in causa dall’avvocatessa pubblicamente dopo la vittoria nel caso Lahey, ora pretende un confronto diretto con la sua nemica. La madre di Connor, invece, appare per la prima volta nel flashforward al matrimonio del figlio, che la scopre mentre si intrattiene con Asher facendo sesso all’aperto. Due volti che probabilmente avranno un impatto decisivo sulla trama orizzontale di questa stagione, che continua ad essere caratterizzata anche dal dramma di Bonnie: quest’ultima decide di confidare il suo passato di adolescente abusata e di madre a cui è stato tolto il figlio al procuratore distrettuale con cui ha una relazione, prima di incontrare la sorella per scoprire che fine ha fatto quel bambino.
Ecco trama e promo dell’episodio Le regole del delitto perfetto 5×06, dal titolo We Can Find Him, in onda su ABC giovedì 1 novembre. Per tutte le anticipazioni sui prossimi episodi, seguite la pagina Facebook Le Regole del Delitto Perfetto.
Annalise riceve una chiamata dalla governatrice Birkhead ed è costretta a valutare un’offerta interessante, mentre Bonnie si unisce alla sorella in cerca di risposte da quello che è successo anni fa. Connor e Oliver cercano di mantenere la calma mentre le loro mamme sono in città per aiutarle con i preparativi delle nozze, e Tegan sorprendentemente chiede l’aiuto di Laurel su un grosso caso in azienda.
