Da ottobre 2018 gli smartphone Android potrebbero presentare un prezzo più alto presso il mercato europeo, per effetto della battaglia che da anni ormai Google sta conducendo contro l’UE in merito all’obbligo imposto dal colosso di Mountain View ai vari produttori per l’installazione a bordo dei propri dispositivi del bloatware targato Big G.
Come potete leggere sulle pagine del portale ‘The Verge‘, dopo aver ricevuto e dovuto saldare una multa di 4.3 miliardi di euro, Google ha deciso di sottostare alla normativa europea: gli OEM che commercializzano gli smartphone Android saranno liberi di pre-installare i servizi proprietari di Big G, ma a costo della sottoscrizione di un apposito contratto di licenza. Il browser Chrome ed il tool di ricerca non richiederanno spese aggiuntive, mentre invece il pacchetto comprensivo di Play Store, Gmail, YouTube e Google Maps avrà un costo dedicato.
Sarà difficile che i vari produttori rinuncino a questi servizi, così tanto diffusi, e da qui l’aumento generale degli prossimi smartphone Android (diciamo smartphone, ma il discorso si estenderà anche ai tablet, ed a tutti quei dispositivi che, per funzionare, verranno equipaggiati con l’OS mobile di Google) in via di commercializzazione, a partire dal 29 ottobre 2018 (molti di voi ricorderanno cosa successe anni fa con la questione dell’equo compenso, cosa che si avvicina molto, anche se a tinte diverse, alla questione di cui vi stiamo parlando quest’oggi).
L’ufficialità degli aumenti non è ancora arrivata, né tanto meno si conoscono i prezzi delle licenze che potrebbero presto diventare realtà: usiamo il condizionale in quanto, prima di rendere effettiva la sua decisione, Google sta giocandosi l’ultima carta, ricorrendo in appello contro l’ultima sentenza UE. Vedremo quale sarà l’esito del ricorso in appello, ed alla fine come verrà gestita tutta la situazione (sperando che alla fine non siano sempre gli utenti finale a pagare il prezzo più alto, come invece sembrerebbe).