L’implementazione del nuovo sistema di ban che mira a combattere il teamkilling in Rainbow Six Siege, la brutta pratica che vede l’uccisione del compagno di squadra, è diventato molto severo dall’ultimo aggiornamento del 18 settembre. Prevede penalità più severe per chi uccide due volte i compagni nello stesso match, che banna il giocatore dal matchmaking per 30 minuti, un ora, due ore, 24 ore e persino una settimana.
I veterani di Rainbow Six Siege sono decisamente contenti di questo sistema, anche se c’è una buona fetta di utenza che sta letteralmente supplicando Ubisoft di fare alcuni cambiamenti del sistema. Molti sono preoccupati che la tolleranza zero con un sistema automatizzato possa portare a degli errori di valutazione. Ma la cosa che chiedono di più i giocatori è un cambiamento sostanziale sul funzionamento dei ban.
Lo chiedono per Rainbow Six Siege ormai da anni: la possibilità o meno di perdonare il compagno di squadra che ha commesso questo errore, come riporta PC Gamer. Il teamkilling è una pratica barbara e scorretta, ma bisogna dire che certe volte non è intenzionale. Un giocatore può trovarsi sulla linea di fuoco del compagno e per sbaglio viene abbattuto: un errore certo, ma decisamente non voluto. Questo accade sicuramente, perché non daqre la possibilità all’attaccante di essere perdonato dal proprio compagno di squadra ed evitare così il ban?.
Su Reddit si leggono diverse discussioni in merito e hanno anche migliaia di upvote, segnale che la questione è molto sentita nella community. Incredibilmente questa idea è stata postata su quella piattaforma già dopo l’uscita del gioco nel 2015. Ubisoft probabilmente continuerà con questa politica perché pensa che sia la scelta più “pulita” e veloce per scongiurare il teamkilling, ma staremo a vedere con i prossimi aggiornamenti se ascolterà la community e si aprirà a una scelta del genere.
Iscrivetevi a questi gruppi se volete trovate giocatori e amanti di Rainbow Six Siege:
- Qui se giocate su PS4
- Qui se siete sulle altre piattaforme
