Octopath Traveler Recensione: ottimo ritorno al passato

Octopath Traveler è un JRPG come non se ne vedevano da tempo.

Octopath Traveler

INTERAZIONI: 7

Octopath Traveler non è un gioco di nicchia. Chi lo pensa non ha ancora ben capito quante persone erano affamate di un ritorno al passato, in quei gloriosi anni ’90 in cui abbiamo potuto assistere al culmine delle produzioni giapponesi in termini di JRPG. Il titolo è già disponibile da qualche settimana e sta macinando vendite e successi di critica, tanto che è difficile trovare una cartuccia in Giappone. Octopath Traveler è un JRPG che invece sfama una grande nicchia: quella di appassionati di storie, avventure e combattimenti a turni che da sempre sono il fulcro di produzioni del genere. Quelli che hanno giocato e vissuto Final Fantasy VI, Chrono Trigger e decine di altri giochi del genere su Super Nintendo e altre gloriose console del passato. Ora potranno farlo in esclusiva su Nintendo Switch.

Il viaggio di otto eroi

Octopath Traveler, almeno dal punto di vista della storia, si discosta in verità dal classico canovaccio dei giochi di ruolo di matrice giapponese. Di solito questi vedono un eroe e un party di personaggi a supporto con l’obiettivo di salvare il mondo da una minaccia. Il titolo su Nintendo Switch, invece, vede ben otto personaggi: all’inizio del gioco viene chiesto quale personaggio interpretare e si segue così la sua storia. Durante il cammino nel mondo di Orsterra però si incontreranno tutti gli altri, ma il personaggio scelto all’inizio sarà di fatto il perno della storia e non potrà essere estromesso dal party durante i combattimenti. In ogni caso Octopath Traveler è un grande tributo ai giochi di ruolo giapponesi di qualche decennio fa, soprattutto dal punto di vista grafico, che ne fa una produzione vincente e una collaborazione riuscita tra Square-Enix e Acquire.

Tra gli eroi ci sono diversi cliché, supportati però da storie interessanti. Troviamo ad esempio il cavaliere errante Olberic, Therion il ladro o Primrose, la danzatrice in cerca di vendetta. Ogni personaggio ha un’abilità peculiare da utilizzare in battaglia. Senza stare a citarle tutte, ad esempio Primrose può reclutare civili dai villaggi per usarli in combattimento, trasformando il party da 4 a 5 elementi di fatto, un’abilità davvero utilissima. Lasciamo a voi il piacere di scoprire le abilità degli altri personaggi, sottolineando che saranno fondamentali per il prosieguo della storia.

In ogni caso non si tratta di una narrazione lineare, dipende dalle scelte del giocatore, cosa che potrebbe far risultare la storia di Octopath Traveler un po’ spezzettata con buchi di sceneggiatura. In effetti lo è, ma rimane comunque godibile dal punto di vista narrativo.

Grande storia, grande sfida

Non si deve pensare che Octopath Traveler sia un gioco facile: rispettando la tradizione il giocatore dovrà passare ore ed ore a “livellare”, cioè a scontrarsi con i vari mostri per salire di livello ed avere delle buone statistiche ed equipaggiamento per affrontare gli ostici boss. Il gioco si discosta poco dai suoi padri: propone un mix di scontri casuali durante l’esplorazione dei dungeon e camminando per la mappa del mondo e chiaramente dei combattimenti a turni.

Il sistema di combattimento è sicuramente l’elemento più riuscito del gioco. Chi è abituato ai JRPG di due decadi fa ci farà subito la mano. Chi invece si trova per la prima volta davanti a un sistema del genere si troverà un po’ spaesato. Nel gruppo di combattimento si potranno usare massimo quattro elementi, tranne quelle volte che un personaggio usa un’abilità particolare. Si attende, appunto, il proprio turno per sferrare la propria mossa: attacco, attacco potenziato, magia, oggetto e molto altro. Nascono quindi dei combattimenti molto strategici, nei quali bisogna ponderare bene le proprie mosse in base anche ai punti vita e magia che restano ai personaggi. Questo in breve, il sistema di combattimento è abbastanza complesso e una volta domato darà davvero grandi soddisfazioni.

Combattere significa anche guadagnare soldi, che vanno poi spesi nei villaggi per acquistare nuovi equipaggiamenti e oggetti: sì, anche qui un classico.

Che stile!

Dopo i combattimenti sicuramente ciò che salta all’occhio è la grafica di Octopath Traveler: è magnifica. Più che moderna o “bella”, ha stile, cosa che molti videogiochi attuali hanno dimenticato. Lo sviluppatore ha sfruttato l’Unreal Engine 4 dando vita al cosiddetto HD-2D, un mondo in due dimensioni ma arricchito da ottimi effetti di luce, una sapiente sfocatura di elementi dello scenario e sprite che riportano alla memoria, almeno per alcuni, interi pomeriggi passati davanti al Super Nintendo.

Il successo di Octopath Traveler sta a significare che questo genere, nelle mani di sviluppatori che sanno trattarli, ha ancora tantissimo da dire anche grazie alle moderne tecnologie. Su Nintendo Switch si comporta bene sia in versione portatile che da TV, davvero un gioco sviluppato con amore. Ricordiamo che il gioco ha i dialoghi tradotti completamente in italiano: provatelo, noi lo raccomandiamo anche a chi non ha mai giocato a un gioco di ruolo in stile giapponese, magari è arrivato il momento di cominciare.

Pro

– Fantastico sistema di combattimento
– Graficamente ha stile da vendere
– Musiche orchestrali di alto livello

Contro

– Narrativamente è un po’ spezzettato

Voto: 8.5/10