Sandra Oh, il potere di Grey’s Anatomy e l’amore per Killing Eve: “Dopo Cristina Yang potevo dire no” (video)

Sandra Oh da Grey's Anatomy a Killing Eve, l'attrice racconta il passaggio dal suo ruolo più iconico, quello di Cristina Yang, al nuovo thriller di BBC America


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A quattro anni dall’addio al suo ruolo più importante in carriera, Sandra Oh è tornata in tv con l’acclamato thriller Killing Eve, che è stato accolto col plauso della critica e l’interesse del pubblico, affermandosi come uno dei titoli migliori della seconda parte di questa stagione tv.

Prima di diventare protagonista della nuova serie di BBC America, la Oh ha aspettato per diversi anni accontentandosi di lavorare poco e per piccoli ruoli, ma prendendosi il lusso di rifiutarne tanti altri perché consapevole di ciò che avrebbe voluto interpretare.

L’attrice canadese di origini coreane ha raccontato il passaggio dalla macchina da guerra di Grey’s Anatomy, in cui ha interpretato l’iconica Cristina Yang per dieci stagioni, al nuovo progetto tv parlando ad una tavola rotonda organizzata da The Hollywood Reporter, che ha riunito sei stelle della tv – con lei anche Angela Bassett, Claire Foy, Maggie Gyllenhaal, Elisabeth Moss e Thandie Newton – per parlare della realtà produttiva dell’industria mediale americana, della parità di genere sul fronte della retribuzione, del tema della nudità e dell’aspetto fisico e di tanto altro.

Ora al suo primo ruolo da protagonista dopo Grey’s Anatomy, Sandra Oh ha raccontato l’attesa per il ruolo di Eve durata quattro anni: dopo aver raggiunto la celebrità e la stabilità economica grazie al ruolo di Cristina Yang (che le è valso anche un Golden Globe), l’attrice si è sentita pronta a rinunciare a ruoli che non le piacevano pur di aspettare quello giusto.

Penso che ci voglia un po’ per arrivare ad un punto della tua carriera in cui puoi effettivamente fare una scelta. Dopo un decennio in uno show avevo abbastanza potere economico per poter dire di no. I successivi quattro anni sono stati un’attesa attiva: non ho lavorato se non su me stessa per capire quale fosse la cosa giusta, cosa significasse dire di no o dire di sì, è stato un tempo proficuo.

Sandra Oh ha paragonato la scelta di un ruolo all’innamoramento per una persona e in particolare alla ricerca consapevole dell’amore.

È come quando hai un po’ più di consapevolezza, un po’ più di coscienza e pensi ‘voglio questo da una relazione, e aspetterò fino a quando non arriverà, perché sento che arriverà’. Per me è stato così con Killing Eve.

L’attrice ha ricordato l’entusiasmo il momento in cui ha letto il copione di Killing Eve, scorrendolo sul cellulare mentre era alla Brooklyn Academy of Music, e scoperto dal suo agente che avrebbe dovuto interpretare il ruolo della protagonista.

Riguardo al lungo impegno in Grey’s Anatomy, che comunque non nomina mai parlando di “uno show“, ha spiegato quanto fosse una sfida continuare a sentirsi stimolati in un’esperienza come la lunga serialità, ma soprattutto quanto sia stata decisiva la sua voglia di migliorarsi pur restando per anni nello stesso ruolo.

Hai 22 episodi, di 22 episodi forse 6 riguardano il tuo personaggio e magari hai solo 3 momenti davvero decisivi. C’è bisogno di molta energia per continuare ad essere creativi, non è così semplice come sembra. Quando sono tornata per la seconda stagione ho sentito tutta la responsabilità di quel lavoro e ho capito che stavo costruendo il percorso della mia carriera.