La serie Il caso Harry Quebert con Patrick Dempsey, l’autore del romanzo parla di personaggi e data d’uscita

Joël Dicker parla della serie tv La verità sul caso Harry Quebert con Patrick Dempsey, ispirata al suo romanzo di maggior successo: "Non deluderà i lettori"


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La serie La verità sul caso Harry Quebert con Patrick Dempsey e Ben Schnetzer nei panni dei protagonisti farà il suo debutto negli Stati Uniti, con tutta probabilità, il prossimo autunno: ad annunciarlo è l’autore del romanzo da cui è tratta, lo scrittore svizzero Joël Dicker.

Recentemente in Italia per presentare la sua ultima fatica letteraria, il romanzo La scomparsa di Stephanie Mailer edito da La nave di Teseo, l’autore del best-seller che ha raggiunto nel 2012 i vertici delle classifiche europee si prepara ad assistere alla trasposizione televisiva della sua opera più celebre, in cui Patrick Dempsey interpreterà il letterato Quebert accusato dell’omicidio di un’adolescente che amava e Ben Schnetzer il suo allievo e amico Marcus Goldman, scrittore in crisi d’identità a caccia di una storia da raccontare.

La verità sul caso Harry Quebert, già presentata in anteprima a Cannes Series lo scorso aprile, è diventato infatti una serie tv con la regia di Jean-Jacques Annaud “che dovrebbe uscire in autunno“, spiega Dicker.

Con l’adattamento tv del suo romanzo, l’autore ha spiegato all’ANSA di aver “capito ancora più chiaramente quanto la mia scrittura non sia cinematografica. Non descrivo i colori, come è fatto il personaggio. Non è stato facile per il regista“. Annaud, come il lettore ha dovuto lavorare molto d’immaginazione, come ha spiegato anche ai microfoni del Corriere della Sera.

Mi dicono spesso che i miei romanzi sono molto cinematografici e infatti il regista Jean-Jacques Annaud ha ricavato dal Caso Harry Quebert una serie televisiva, con Patrick Dempsey, che uscirà quest’anno. Ma in realtà io non descrivo mai i miei personaggi. Non dico se sono biondi o bruni, alti o bassi, se portano gli occhiali. E nemmeno i luoghi. Per esempio, da nessuna parte ho descritto la casa di Harry Quebert. Si sa soltanto che è molto bella e costruita in riva all’oceano. Ma non mi soffermo a specificare il colore dei suoi muri. Lascio che il lettore costruisca un suo legame personale con il romanzo. Scrivo libri da condividere con i lettori, questa per me è la cosa più importante. Altrimenti, che cosa sarebbe un libro? Un insieme di pagine incollate una all’altra. Quando qualcuno inizia a leggerle, allora il libro esiste, perché ogni lettore crea le proprie immagini e si fa il suo film nella sua testa.

Il risultato ha soddisfatto pienamente il romanziere, che si sente di rassicurare il pubblico, solitamente esposto al rischio delusione nel momento in cui osserva una messa in scena che non corrisponde a quella immaginata durante la lettura.

Ne sono stato sedotto fin dalle prime immagini. Quel che conta, secondo me, è la forza dei sentimenti che sprigiona. Certo, ogni lettore è libero di immaginarsi i personaggi o la casa sull’oceano come vuole, ma la versione di Annaud possiede quei sentimenti. Lo spettatore ritroverà nel film le sensazioni che ha provato leggendo il libro. Ne sono sicuro.

Anche al sito RavennaeDintorni, intervistato dopo una delle presentazioni del suo nuovo libro, Dicker ha tessuto le lodi del regista francese chiamato a portare sul piccolo schermo il suo giallo.

La serie mi è parsa magnifica e sono felice che esca. Jean-Jacques Annaud ha fatto un lavoro straordinario. Oltre alla bellezza delle immagini e della fotografia, la forza di Jean-Jacques Annaud è l’aver saputo rendere nei personaggi e nei luoghi i sentimenti del libro. Penso proprio che i lettori non resteranno delusi e non si sentiranno traditi anche se l’aspetto fisico degli attori non corrisponde a quello che avevano immaginato leggendo il romanzo, perché Annaud è riuscito a cogliere i sentimenti che esprimono i personaggi e ha saputo renderli perfettamente. Questo significa che esiste un legame invisibile ma molto forte tra romanzo e serie.