Qualche anno fa è uscito su PS3 una perla, un RPG di stampo giapponese nato dalla collaborazione dello sviluppatore Level 5 con il famosissimo Studio Ghibli: Ni No Kuni. Un titolo non perfetto ma che poteva contare su una direzione artistica eccezionale e una storia infantile solo in superficie. Ora con Ni no Kuni 2 Level 5 vuole superarsi, anche se la collaborazione con lo studio Ghibli è conclusa. Rimane comunque uno stile prettamente fiabesco e giapponese fino al midollo.
La storia si svolge nello stesso universo del primo capitolo, ma centinaia di anni dopo. Dopo aver vissuto la storia della Strega Cirenea i giocatori si sposteranno nel regno di Ding Dong Dell nei panni di Evan Pettiwhisker Tildrum, il giovane erede al trono della tribù dei gatti. Purtroppo il re viene a mancare ed entra in scena il solito usurpatore. Evan, insieme a Roland, che non si sa perché arriva da un altro mondo, dovrà intraprendere un viaggio tortuoso con un solo obiettivo: costruire un regno in cui vivere in pace e prosperità. Lungo il suo cammino incontrerà nuovi personaggi, amici e nemici, un classico per il canone giapponese dei giochi di ruolo.
Sia chiaro, la storia è davvero una favola raccontata in maniera fanciullesca. Certo come il primo episodio, ma lì i temi a nostro avviso erano più pregnanti. Del resto nel primo Ni No Kuni il protagonista doveva ritrovare la madre scomparsa, molto più appassionante dal punto di vista dei sentimenti rispetto al costruire un regno. L’autore comunque è lo stesso, Akihiro Hino, che ha scritto anche tutti i Professor Layton ed è comunque godibile, anche se infantile. Dobbiamo dire comunque che dalla storia ci saremmo aspettati di più: alla fine i personaggi, a parte Roland, non sono così memorabili.
Un mondo da esplorare
Il gioco in sé è molto vario, di più rispetto ai canoni degli JPRG. Al fianco dell’esplorazione e dei combattimenti ci sono infatti diversi elementi distintivi. Presa confidenza coi comandi durante le prime fasi di gioco si assisterà al classico dipanarsi della storia tra combattimenti ed esplorazione di città e mappa del mondo. Sì, c’è una mappa del mondo ed è una scelta apprezzata, ben pochi ormai la concepiscono in questo modo.
Gli elementi aggiuntivi sono innanzitutto la costruzione del Regno, a un certo punto del gioco, con tanto di visuale a volo d’uccello. Bisognerà costruire strutture che miglioreranno non solo il regno in sé ma anche la potenza in battaglia, dato che si potrà assegnare dei talenti specifici agli edifici. Si potranno poi assoldare cittadini del regno per completare la miriade di sottomissioni all’interno del gioco. Non sarà facile reclutarli tutti, bisognerà convincere questi cittadini a far parte di Eostaria completando specifiche missioni. Una parte gestionale non estremamente complessa ma comunque appagante: costruire edifici, gestire le persone con talenti specifici, completare missioni secondarie che aggiungono ore ed ore al gameplay è un’attività alquanto divertente.
Nella modalità Schermaglia invece Ni No Kuni 2 da city builder diventa RTS: parliamo delle battaglie campali, che diventano mano mano sempre più complesse. Si governerà Evan e le sue truppe, con visuale dall’alto quasi come se fossimo nel mondo aperto. Le truppe si muoveranno in maniera automatica insieme a noi: al giocatore il compito di decidere cosa avviene, attaccare in diversi modi, decidere la posizione delle truppe e molto altro. Un po’ ripetitiva a dire il vero, ma un’altra aggiunta che aumenta la varietà di gioco.
Si entra nell’azione
Ma veniamo a quello che corrisponde all’ossatura di ogni buon JRPG che si rispetti: il sistema di combattimento. Molto più action rispetto al precedente capitolo, abbandona completamente i turni. si potrà decidere chi comandare in battaglia (massimo tre personaggi nel party, a parte qualche raro caso di ospiti), equipaggiare tre armi alla volta ognuna con caratteristiche proprie e anche una da lungo raggio, che varierà da personaggio a personaggio. Roland ha ad esempio una pistola.
Via i famigli del primo capitolo, date il benvenuto ai Cioffi. Si tratta di spiritelli della natura da reclutare durante il corso del gioco e delle esplorazioni. Importante infatti durante le varie peregrinazioni è raccogliere quanti più materiali e oggetti possibili. Una volta avvicinatisi a delle strane statue e dato un oggetto particolarmente richiesto, i Cioffi entreranno a far parte della squadra. Hanno diversi colori in base ai loro poteri e possono essere migliorati e dare una marcia in più durante le battaglie. Tra colpi elementali, combo di Cioffi e molto altro le battaglie sono sì piene di personaggi ma mai ultra-caotiche: si capisce quasi sempre quello che succede a schermo.
Nella mappa del mondo i nemici sono ben visibili e i tempi di caricamento minimi per entrare in battaglia. Nei dungeon invece tutto avviene in tempo reale, senza caicamenti. I combattimenti sono sicuramente la parte migliore del gioco, soprattutto contro i boss. Qui però c’è il problema più grosso di Ni No Kuni 2: il livello di difficoltà tarato decisamente verso il basso. Peccato.
Un’opera d’arte
Coloratissismo e curatissimo dal lato artistico, Ni No Kuni 2 è davvero una gioia per gli occhi. Dalla cura grafica dei personaggi alle ambientazioni, dagli effetti visivi nei combattimenti all’enorme mappa del mondo, il gioco rappresenta il sogno avveratosi per tutti gli amanti degli anime giapponesi. Il cel shading non si batte e l’implementazione che ne ha fatto level 5 è da applausi. Tutto si muove a 60 fps e chiaramente su PS4 Pro raggiunge livelli altissimi di fluidità. Ni No Kuni 2 è un gioco che non può mancare nella softeca di un appassionato., Dispiace un po’ soprattutto per la poca difficoltà, ma il tutto viene ripagato da un’esperienza da provare assolutamente. Una fiaba di 30 ore (escluse side quest e segreti) in cui immergersi totalmente. Consigliatissimo agli appassionati ma anche a chi si affaccia solo ora a questo genere.
Pro
- Livello artistico altissimo
- Combattimenti frenetici e divertenti
- Longevo e molto vario
Contro
- Narrazione troppo infantile
- Troppo facile