Non una bufala la storia di Dylan Askin, il piccolo di appena due anni rimasto in coma svariati mesi per via di una rara forma tumorale che ne aveva colpito l’apparato respiratorio. Il bimbo era stato tenuto in vita per diverso tempo grazie all’ausilio delle macchine, fino a quando gli specialisti lo dichiararono spacciato, cosa che aveva indotto i genitori a prendere la decisione più sofferta: dirgli addio per evitare potesse soffrire ancora. Nel mentre l’equipe si accingeva a staccare la spina, Dylan Askin miracolosamente si svegliò, lasciando tutti i presenti di stucco. Era il 25 marzo 2016, giorno del Venerdì Santo: la famiglia dispose per farlo battezzare, così da dargli l’estremo salute davanti ai propri cari, ma successe l’imponderabile.
Non pensate ad una bufala di pessimo gusto, costruita ad hoc per attrarre qualche like: quanto vi è stato raccontato è frutto di un episodio realmente accaduto, come attestato dai quotidiani locali ed internazionali. Dylan Askin proprio in questi giorni, a distanza di due anni dal fatto, è stato dichiarato completamente guarito, con grande stupore generale, dottori che lo avevano in cura compresi. Accadde qualcosa di incredibile quel giorno: il corpicino del piccolo, dinanzi al pericolo incombente, riuscì a reagire con una forza vitale che gli permise di migliorare di giorno in giorno, fino alle dimissioni dall’ospedale del 16 maggio. A Pasqua Dylan Askin è tornato a vivere, questo è quanto la mamma Kerry ha raccontato all’altro figlio, Bryce.
Non crediamo sia un caso che la storia di Dylan Askin, così stupefacente da essere ancora considerata una bufala da alcuni, abbia iniziato a diffondersi in contemporaneità con l’attualissima vicenda del processo al leader radicale Marco Cappato, che aveva sostenuto dj Fabo, accompagnandolo in Svizzera per la pratica dell’eutanasia (suicidio assistito), argomento di cui in questi giorni si sta molto discutendo.
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