Aumento 8.6% delle rimodulazioni Wind confermato: verifica situazione personale

Nonostante l'intervento dell'AGCOM, le rimodulazioni Wind sembrerebbero orientate a confermare l'aumento dell'8.6%


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Registriamo una presa di posizione da parte del gestore arancione circa le prossime rimodulazioni Wind, che entreranno in auge da domani 3 aprile. Le modifiche unilaterali interessano alcune offerte in particolare con rinnovo fissato a 28 giorni, che verranno rese su base mensile, passando da 13 a 12 addebiti su scala annuale. Di controparte, il costo per rinnovo subirà un aumento pari all’8.6% (questo significa che un’opzione dal costo di 10 euro ogni 4 settimane prenderà a costare 10.86 euro ogni mese). I clienti che vorranno verificare il proprio coinvolgimento personale nel sistema di modifica realizzato dalle rimodulazioni Wind possono visitare il sito ‘wind-it/mensile‘, ed al contempo l’eventuale cambiamento del costo mensile della propria offerta digitando nell’apposito spazio il relativo numero di telefono.

Come riportato da ‘mondomobileweb.it‘, ecco l’SMS informativo che sta circolando da un po’ di giorni a questa parte, chiarendo un po’ la situazione, apparsa nebulosa a seguito del recente intervento dell’AGCOM:

“A seguito della sopravvenuta esigenza di modifica del posizionamento dell’offerta, il passaggio a 12 addebiti in un anno determinerà un adeguamento del costo nominale di rinnovo alla nuova durata, con un incremento dell’8,6%. La quantità di minuti, SMS e GIGA inclusi nell’offerta non cambia, ma avrà validità mensile”.

Non ne siamo certi, ma la stessa linea potrebbe essere seguita da 3 Italia, data la fusione delle due compagnia in un’unica realtà, avvenuta ormai da più di un anno. È andata di certo meglio ai clienti Vodafone, in un primo momento anch’essi coinvolti nell’aumento dell’8.6%, salvo poi vedersi ristabilita la situazione precedente nonostante il variare del periodo di fatturazione, che diventerà nel breve di stampo mensile. Si è sforzata meno TIM, che, come vi avevamo descritto in questo nostro primo bilancio circa le posizioni intraprese sulle prossime modifiche contrattuali da parte dei vari operatori nazionali, ha abbassato complessivamente dello 0.4% le proprie tariffe, applicando un aumento di 8.2% a fronte dell’8.6% in precedenza previsto. Speriamo di aver esaurito a dovere l’argomento (liberissimi chiaramente di rivolgervi tutte le domande del caso).