Ieri pomeriggio abbiamo avuto modo di assistere alla presentazione ufficiale dei nuovi Huawei P20 e P20 Pro, con apposito evento organizzato a Parigi. Le impressioni suscitate agli addetti ai lavori e soprattutto al pubblico sono contrastanti, ma a freddo tutti sembrano essere concordi sul fatto che la fotocamera potrebbe essere l’elemento in grado di fare la differenza per questi device. Al dì là dei discorsi legati alla componente hardware, che abbiamo già analizzato nelle scorse ore su queste pagine, occorre andare oltre la tripla lente posteriore del Pro e concentrarsi su aspetti software.
Il vero ponte virtuale tra i nuovi Huawei P20 e P20 Pro con altri device di fascia alta lanciati dal brand asiatico è questo, ragion per cui oggi 28 marzo proprio non potevo risparmiarvi un punto della situazione sulla questione. Partiamo dal presupposto che il passo in avanti dal punto di vista dell’Intelligenza Artificiale pare essere effettivamente notevole. Andando oltre i meri numeri hardware, come quelli relativi al numero di megapixel delle varie lenti coinvolte (ben tre con il Pro), non si può non evidenziare la capacità di riconoscere qualcosa come 500 scenari suddivisi in 19 categorie.
Insomma, il fatto di essere in grado di prevedere addirittura il movimento di determinati oggetti, garantendo foto mai “mosse”, rappresenta indubbiamente un plus non di poco conto. A questo punto è lecito chiedersi quali altri device potrebbero godere dello stesso trattamento tra quelli disponibili sul mercato. Richard Yu, a margine dell’evento, avrebbe menzionato esplicitamente Huawei Mate 10 e Mate 10 Pro in seguito all’aggiornamento Android Oreo 8.1.
Non una chiusura definitiva ad altri smartphone, in primis i vari Huawei P10 e P10 Plus, ma a mio modo di vedere difficilmente il discorso sarà esteso anche a loro per la predisposizione hardware e software che li caratterizza. E voi che ne pensate? Potrebbe essere possibile uno step di questo tipo?