Si sono appena aperti i casting de I Bastardi di Pizzofalcone 2 in onda, molto probabilmente, a fine anno, con una nuova stagione. Ad annunciare nuovi episodi per l’apprezzata fiction di Rai1 era stato Alessandro Gassmann, protagonista e interprete dell’ispettore Ljacono, e successivamente la notizia era stata confermata da Maurizio De Giovanni, scrittore del romanzo da cui è stata tratta.
La seconda stagione sarà probabilmente composta di nuovo da sei puntate, come il primo capitolo. I Bastardi di Pizzofalcone si era concluso con un finale apertissimo, in cui i protagonisti scoprivano che il commissariato sarebbe rimasto attivo “per almeno altri 6 mesi”.
I dettagli sul come partecipare ai casting de I Bastardi di Pizzofalcone 2 sono stati pubblicati sul sito Positano News, che riporta alla pagina Facebook della Klab4 film che si occupa di questo tipo di organizzazioni.
La pagina specifica che “l’evento è dedicato a soli maggiorenni e abitanti della Costiera Sorrentina/Amalfitana in occasione di alcune giornate di riprese che effettueremo a Sorrento. Per partecipare basta presentarsi con una fotocopia di carta d’identità (o patente) e codice fiscale.”
Inoltre, si legge che “il casting è completamente gratuito. Attenzione attori: Questo casting è per noi anche una opportunità per incontrare, conoscere e fotografare gli attori (anche di teatro amatoriale) presenti sul territorio (evitate di venire da Napoli, a breve ci saranno altre occasioni in città) Grazie! Venite presso la Sala conciliare (comune di Sorrento) sopra al “teatro tasso”.” Per informazioni, basta inviare un’email a: comparsecinema@gmail.com. I casting si svolgeranno presso il comune di Sorrento, in Piazza Sant’Antonino 1, 80067.
L’ispettore Giuseppe Lojacono, romano d’origine e siciliano di adozione, viene trasferito a Napoli e viene chiamato dalla questura a far parte della squadra del commissario Palma, uomo dai modi gentili, poliziotto integerrimo, a cui, in attesa della agognata promozione, viene affidata una squadra di agenti che non ha scelto, per di più macchiati di una qualche colpa e per questo ritenuti poliziotti scomodi dai dirigenti dei commissariati di appartenenza che non vedevano l’ora di liberarsene.