Shake It Off di Taylor Swift ha copiato il ritornello di Playas Gon’ Play? La sentenza del giudice sulla querela

La querela contro Shake It Off di Taylor Swift da parte degli autori di Players Gon' Play: è arrivata la sentenza del giudice

Shake It Off di Taylor Swift

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Un giudice federale ha respinto le accuse di violazione del diritto d’autore per Shake It Off di Taylor Swift, primo singolo dal penultimo best seller della popstar 1989.

I cantautori Sean Hall e Nathan Butler avevano fatto causa alla Swift lo scorso autunno, sostenendo che il coro della sua canzone avesse preso a prestito stralci del loro brano del 2001, Playas Gon‘ Play.

Secondo i querelanti, il verso del loro ritornello “Playas, they gonna play, and haters, they gonna hate” sarebbe stato copiato in Shake It Off, che nel suo ritornello reca i versi “Players gonna play, play, play, play, play, and haters gonna hate, hate, hate, hate, hate”. 

Nella sua sentenza, il giudice Michael W. Fitzgerald si è però pronunciato a favore della cantante, sostenendo che la combinazione delle frasi “Playas gonna play” e “Haters gonna hate”, non implica una sufficiente originalità per garantire la protezione del copyright.

Sebbene, generalmente, le frasi molto brevi siano da ritenersi immuni dalle accuse di violazione del copyright, i querelanti hanno sostenuto che la combinazione dei due pensieri era sufficientemente originale da rivendicare la protezione del copyright. Ma il giudice incaricato di sentenziare sul caso non la pensa allo stesso modo: “Nel 2001, la cultura popolare americana era fortemente radicata nei concetti di giocatori, nemici e odiatori dei giocatori – ha motivato Fitzgerald – Il concetto di attori che agiscono in accordo con la loro natura essenziale non è affatto creativo; è banale (…) In breve, combinare due schermaglie su giocatori e odiatori, entrambe nozioni ormai abusate dal 2001, non è semplicemente sufficiente“.

Il testo di Shake It Off di Taylor Swift, secondo la sentenza, non può essere considerato lesivo del diritto d’autore, perché i presunti contenuti copiati “sono troppo brevi, non originali e non creativi per garantire la protezione ai sensi del Copyright Act“, ha concluso Fitzgerald.

Il caso è stato dunque archiviato, con il permesso per i querelanti di fare ricorso, ma Fitzgerald ha consigliato loro di non ricorrere a meno che non emergano somiglianze non ancora contestate tra le due canzoni.