Aveva il brano certamente più impegnato di quest’edizione e ha meritatamente portato a casa il premio della Critica: Mirkoeilcane a Sanremo 2018 ha presentato un pezzo di cui è unico autore e che mette in musica il racconto di un viaggio della speranza e della morte visto con gli occhi di un bambino.
Il tema della strage dei migranti ha trovato con Stiamo tutti bene uno spazio importante sul palco dell’Ariston, ottenendo il premio della Critica attribuito dalla sala stampa Ariston Roof con 74 voti (al secondo posto Ultimo con Il ballo delle incertezze con 19 voti e al terzo Mudimbi con Il mago con 12). Stiamo tutti bene aveva già conquistato nei giorni scorsi il Premio Enzo Iannacci di NuovoImaie per la migliore interpretazione per la categoria Nuove proposte e la Targa Pmi (Produttori musicali indipendenti) come artista che contribuisce ad accrescere il valore della musica indipendente italiana (#ValoreAllaMusica), oltre a classificarsi secondo dietro il vincitore della categoria Ultimo.
In conferenza stampa all’indomani della premiazione durante la finale del Festival, Mirkoeilcane ha commentato con entusiasmo quel premio che prima di lui è stato assegnato a tanti cantautori che ama.
Sono felice di aver vinto questo premio perché, voglio ricordarlo, è lo stesso premio che prima di me hanno vinto due dei miei miti, ovvero Samuele Bersani e Daniele Silvestri, con alcune delle canzoni più belle passate su questo palco.
Con Bersani, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe duettato a Sanremo come accaduto per i Big. Ma a proposito di Big, si è detto contrario ad un’eventuale abolizione della divisione in categorie per gli artisti del Festival.
Far gareggiare Campioni e Giovani insieme? Io non mi sentirei a mio agio a cantare con Vecchioni, per esempio. Penso che i veri Big – perché negli anni ce ne sono stati anche di non proprio tali – meritino di gareggiare tra loro come riconoscimento della loro carriera.
La sua canzone, contrariamente alle aspettative, ha fatto presa soprattutto sui più giovani, che si sono avvicinati ad un tema delicato grazie al veicolo della musica.
Forse le menti più adulte non ne hanno bisogno, ma per i giovani è importante che qualcuno racconti queste realtà. Il messaggio più bello mi è arrivato da una ragazza, un’adolescente, che mi ha scritto: “Grazie, perché prima di ascoltare la tua canzone ero razzista”. Questo mi ha molto colpito molto.
A domanda sulla sua formazione scolastica, Mirkoeilcane si è detto poi autodidatta.
Ho frequentato con scarso entusiasmo le scuole dell’obbligo, poi ho fatto l’istituto tecnico informatico ma non mi ricordo nulla e mi faccio aiutare da mia mamma anche per accendere il computer. Sono un appassionato lettore di libri ma ho fatto tutto da me, non ho frequentato l’università.
Dopo Sanremo, l’obiettivo è raggiungere il grande pubblico col suo disco in studio, uscito su etichetta Fenix Entertainment.
Il mio album si intitola Secondo me è un’opinione su tutto quello che ci gira intorno, soprattutto la superficialità. Arrivare qui con un’etichetta indipendente è stata una grande soddisfazione.
Infine, nonostante il suo nome, ha rivelato di non avere un cane.
Non ho un cane ma ho un gatto, che si chiama Michelle in onore dei Beatles.