Mark Salling si è ucciso: l’autopsia rivela le cause della morte della star di Glee

Nuovi dettagli sulla morte di Mark Salling e sul ritrovamento del suo cadavere in riva al fiume martedì mattina


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Nessun mistero, solo conferme dai risultati dell’autopsia: Mark Salling si è ucciso. La star di Glee è morto suicida schiacciato dall’onta di quello che è successo in questi ultimi mesi e dal peso di una vita che gli aveva dato tanto ma che gli aveva portato via anche di più. Una gioventù di violenze e privazioni che hanno fatto di lui l’artista che abbiamo amato ma anche il ragazzo problematico che finiva su giornali e riviste.

Le accuse di pedopornografia e una sentenza schiacciante ormai all’orizzonte, non hanno permesso a Mark Salling di vivere tranquillo in queste ultime settimane e proprio tutto questo potrebbe essere la ragione che lo ha spinto al folla gesto.

A chiudere il capitolo della morte della star di Glee è stato qualche ora fa Ed Winter, capo assistente del coroner di Los Angeles, che in una dichiarazione a People ha confermato che la causa della morte di Mark Salling è stata l’asfissia per impiccagione e che quindi si tratta di un suicidio.

L’ autopsia della ex star di Glee è stata completata e il suo corpo verrà presto consegnato alla sua famiglia. Lo stesso Winter ha confermato che l’attore è stato trovato appeso ad un albero nella zona del fiume Los Angeles a Sunland e che martedì mattina è stato dichiarato morto.

Mark Salling è morto a 35 anni e ad un solo mese dall’arrivo della condanna al carcere per possesso di pornografia infantile. Proprio nel dicembre del 2015, l’unità Internet Crimes Against Children del LAPD ha ottenuto un mandato di perquisizione per la sua casa a Sunland, in California, dove hanno trovato oltre 25.000 immagini e 600 video che ritraggono pornografia infantile su computer e chiavette USB spesso con protagonisti bambini di età inferiore ai 3 anni abusati.

L’attore si è poi dichiarato colpevole e dopo aver ottenuto il patteggiamento proprio a dicembre, stava aspettando di essere condannato a marzo ma forse nel cuore si era già condannato da solo.