Audio e testo del nuovo singolo Una Chiave di Caparezza, un colloquio con sé stesso contro l’insicurezza e le paure

Il nuovo singolo di Caparezza è Una Chiave, in radio dai prossimi giorni.

Una chiave di Caparezza

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Una chiave di Caparezza è il nuovo singolo estratto dall’album Prisoner 709 già certificato disco di platino. Si tratta del secondo singolo tratto dal nuovo album dopo il successo di Ti fa stare bene, e sarà in rotazione radiofonica a partire da venerdì 12 gennaio.

Il nuovo singolo Una Chiave di Caparezza è il brano maggiormente introspettivo dell’album, in cui il rapper dà sfogo ad un flusso di coscienza, per trasmettere ad un sé stesso giovane sicurezza e positività. Figurativamente, l’uomo di adesso cerca di rassicurare e consolare il Caparezza dell’adolescenza.

Non avevo mai scritto un pezzo così personale. Essendo nel carcere mentale, questo è il capitolo del colloquio, solo che non viene a trovarmi il parente ma me stesso quand’ero piccolo“.

Prisoner 709 è il settimo album in studio di Caparezza, pubblicato lo scorso settembre per Sony Music. Il disco ha ricevuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica, a sottolineare il gradito ritorno del rapper dopo tre anni di assenza dall’album Museica.

A partire da febbraio, Caparezza sarà in tour nei palasport per presentare al pubblico italiano il nuovo album Prisoner 709 e ripercorrere alcune delle tappe della sua carriera musicale ventennale.

La tournée, in partenza il 7 febbraio da Modena toccherà diverse città italiane: dopo l’apertura al Pala Panini di Modena, Caparezza sarà al PalaGalassi di Forlì il 9 febbraio, il 10 febbraio alla Zoppas Arena di Conegliano, il 12 febbraio al PalaSport Giovanni Paolo II di Pescara, il 14 febbraio al Palacalafiore di Reggio Calabria, il 16 febbraio al Pal’Art Hotel di Acireale e il 18 febbraio al Pala Mazzola di Taranto. Per concludere, Caparezza si esibirà il 20 febbraio al Pala Fiera di Cagliari, il 23 febbraio al Pala Yamamay di Busto Arsizio e, infine, il 25 febbraio al PalaEvangelisti di Perugia.

I biglietti per i concerti di Caparezza nel 2018 sono disponibili in prevendita online su Ticketone e in tutti i rivenditori autorizzati.

Di seguito, l’audio e il testo del nuovo singolo Una chiave di Caparezza.

TESTO

Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi
Da come cammini, come ti vesti
Dagli occhi spalancati come i libri di fumetti che leggi
Da come pensi che hai più difetti che pregi
Dall’invisibile che indossi tutte le mattine
Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite.
Le spalle curve per il peso delle aspettative
Come le portassi nelle buste della spesa all’Iper
E dalla timidezza che non ti nasconde
Perché hai il velo corto da come diventi rosso
E ti ripari dall’imbarazzo che sta piovendo addosso
Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto.
Potessi abbattere lo schermo degli anni
Ti donerei l’inconsistenza dello scherno degli altri.
So che siamo tanto presenti quanto distanti
So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi.

No, non è vero!
Che non sei capace, che non c’è una chiave
No, non è vero!
Che non sei capace, che non c’è una chiave

Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo
Ma dietro c’è l’uncino e davanti lo squalo bianco
E ti fai solitario quando tutti fanno branco
Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando.
Tutti bardati, cavalli da condottieri
Tu maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri
Sei nato nel mezzogiorno però purtroppo vedi
Solo neve e freddo tutto intorno come un uomo yeti.

La vita è un cinema tanto che taci
Le tue bottiglie non hanno messaggi,
Chi dice che il mondo è meraviglioso
Non ha visto quello che ti stai creando per restarci.
Rimani zitto, niente pareri
Il tuo soffitto: stelle e pianeti,
A capofitto nel tuo limbo in preda ai pensieri
Procedi nel tuo labirinto senza pareti.

No, non è vero!
Che non sei capace, che non c’è una chiave
No, non è vero!
Che non sei capace, che non c’è una chiave

Noi siamo tali e quali
Facciamo viaggi astrali con i crani tra le mani
Abbiamo planetari tra le ossa parietali
Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati
Ci separano solo i calendari, vai!
Tallone sinistro verso l’interno
Caronte diritto verso l’inferno
Lunghe corse, unghie morse, lune storte
Qualche notte svanita in un sonno incerto
Poi l’incendio.

Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso,
Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso,
E mi diresti “guarda, tutto a posto
Da quel che vedo invece, tu l’opposto”
Sono sopravvissuto al bosco ed ho battuto l’orco
Lasciami stare, fa’ uno sforzo, e prenditi il cosmo
E non aver paura che,

No, non è vero!
Che non sei capace, che non c’è una chiave
No, non è vero!
Che non sei capace, che non c’è una chiave
Una chiave! Una chiave!
Una chiave! Una chiave!