Anche Nek ai funerali di Sofia De Barros. La bambina era diventata il simbolo della speranza del metodo Stamina per la lotta alle malattie rare. I funerali si sono svolti a San Miniato, con la celebrazione di Padre Bernando. Durante la Messa è stato proibito l’ingresso dei giornalisti in chiesa per rispettare la privacy della famiglia.
Tra i tanti presenti per dare l’ultimo saluto a Sofia, anche Filippo Neviani, che negli anni ha seguito in prima persona la storia della bambina ed è stato impegnato in prima linea nell’Associazione Voà Voà fondata dai genitori di Sofia.
Oltre a Nek, è stata una grandissima folla a dare l’ultimo saluto a Sofia, scomparsa all’età di 8 anni per una rara malattia neurodegerativa che negli anni è divenuta l’emblema della lotta per le staminali. I moltissimi presenti hanno portato un segno di lutto con un nastro blu al braccio, colore preferito dalla bambina, con la scritta Amici di Sofia.
Non è la prima volta che Nek si espone in prima persona per qualcosa in cui crede. Più di una volta, Filippo Neviani ha infatti sostenuto pubblicamente l’associazione creata dai genitori di Sofia. Spiccata la sua sensibilità, qualcosa di raro da trovare in un artista che potrebbe limitarsi a fare il suo lavoro senza dare importanza al mondo intorno. Eppure, la fortissima risonanza di un personaggio importante è una delle chiavi per dare il giusto risalto a tematiche così importanti, che non possono e devono limitarsi alla sola maratona Telethon una volta all’anno. La musica serve per lanciare dei messaggi, che spesso sono veicolati dall’artista stesso: battersi per le 7 note può equivalere a battersi per qualcosa di più importante. Il messaggio di Sofia rimarrà comunque nella mente di chi ha conosciuto la sua storia, come Nek ma anche tanti altri, con quel fuoco della speranza che negli anni non si è mai spento.