La nuova serie tv 9-1-1 in onda negli Stati Uniti su Fox dal 3 gennaio (il 13 febbraio su Fox Italia) apre un’annata che si preannuncia straordinaria per i creatori, i prolifici Ryan Murphy e Brad Falchuk.
Il creatore di American Horror Story e della sfortunata Scream Queens, ma anche dell’eccellente esperimento antologico American Crime Story che quest’anno affronterà il mistero dell’assassinio di Gianni Versace, stavolta fa un bagno di realtà ulteriore e cala le vicende dei suoi nuovi personaggi nella vita di tutti i giorni, quella delle persone comuni alle prese con incidenti, tragedie e casualità della vita.
La trama di questo nuovo dramma della Fox, infatti, segue le complicate vite degli operatori di primo soccorso che raccolgono le chiamate al 911, raccontando le loro traversie sul lavoro e nel privato. Un classico procedural in cui un gruppo di professionisti opera per far fronte di volta in volta ad emergenze e casi speciali, ma secondo l’attrice Angela Bassett, intervistata da TV Guide, c’è molto di più.
La serie che prende il titolo proprio dal numero telefonico di emergenza unico per molti paesi nordamericani, tra cui gli Stati Uniti d’America e il Canada, secondo la Bassett “è un procedural con un tocco in più. Questi eroi provengono da circostanze terrene con cui dobbiamo confrontarci tutti, ma il risvolto procedurale è minimo“. E poi c’è la parte dei drammi personali dei personaggi, che si accompagna a quelli professionali: “Si portano a termine le operazioni ma poi si torna a situazioni drammatiche che continuano e non sono così nette come spegnere un incendio, salvare una vita o resuscitare qualcuno“.
9-1-1 vanta un cast stellare guidato dall’ex musa di Murphy Connie Britton, che interpreta una centralinista del 911 su cui grava anche il peso di una madre malata da accudire, con Peter Krause nei panni di un pompiere in ripresa dalla dipendenza da alcol e Angela Bassett, già in diverse stagioni di American Horror Story, come poliziotta severa e in crisi matrimoniale.
Insomma, 9-1-1 sembra più vicina agli standard della tv commerciale di quanto non fossero gli altri titoli di Murphy, più tendenti alla ricerca del bizzarro. Reggerà la concorrenza con altre serie veterane del genere? La Bassett non si sbilancia, ma ha fiducia nelle doti del suo showrunner già ampiamente dimostrate sul campo: “Non l’ho ancora visto, abbiamo fatto solo cinque episodi. Ma se la storia passata è un indicatore del futuro, allora ci scommetterei“.
