Intervista a Federica Abbate, il debutto da cantautrice col suo ‘melting pop’: “Sogno Sanremo, ma al momento giusto”

Ai microfoni di OM parla Federica Abbate, giovane penna di punta del pop italiano ora impegnata come cantautrice coi due singoli Fiori sui balconi e A me ci pensi mai


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Tra le firme più interessanti del panorama italiano contemporaneo, Federica Abbate ha debuttato quest’autunno anche come cantautrice lanciando i singoli Fiori sui balconi e A me ci pensi mai, i primi brani nati dalla collaborazione con Carosello Records in vista della pubblicazione di un album di inediti.

Giovanissima e talentuosa, questa cantautrice classe 1991 è già considerata una “penna di platino” per i successi dei testi che ha firmato negli ultimi anni – L’amore eternit e 21 grammi di Fedez, Roma-Bangkok di Baby K e Giusy Ferreri, Nessun grado di separazione di Francesca Michielin per citare hit le più celebri – e si appresta a farsi conoscere dal grande pubblico anche attraverso la propria voce, oltre che per la sua scrittura.

Dopo l’uscita dei primi due singoli, Federica Abbate è ora impegnata nell’Anime di carta tour – nuove pagine di Michele Bravi, come special guest di tutte le date della tournée.

L’abbiamo raggiunta per farci raccontare quali sono le aspettative di questo nuovo percorso artistico, che ha intrapreso continuando comunque a scrivere per tanti artisti (hanno cantato i suoi testi, tra gli altri, Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Lorenzo Fragola, Giusy Ferreri, Jake La Furia, Michele Bravi). E oltre al suo approccio alla scrittura e all’intepretazione dei brani, Federica ci ha anche raccontato che, perché no, sogna di calcare il palco dell’Ariston.

– A dispetto di un titolo che può sembrare leggero, il singolo Fiori sui balconi parla di esclusione e di un certo senso di solitudine che sembra pervadere ormai sempre più le relazioni umane. C’è un’esperienza in particolare che ha ispirato il brano?

Il sentirmi fuori luogo è sempre stata una tematica ricorrente nella mia vita, in particolare nell’adolescenza che è uno dei momenti più incisivi a livello della formazione della personalità di un individuo. Al liceo ero sempre quella “strana” e sopra le righe, quella con un’emotività eccessiva, che piangeva o rideva troppo… troppo fragile per potercela fare nella vita.

– Questa è stata un’annata d’oro per Tagagi & Ketra che producono il brano: come è nata la collaborazione con loro? Continuerete a lavorare insieme per il tuo prossimo album?

Takagi e Ketra sono sempre stati parte della mia squadra insieme a Cheope. La collaborazione con loro è nata ai tempi di “In radio” e continua tuttora. Sono stati i miei maestri e un po’ i miei padri musicali e come si dice squadra che vince non si cambia!

– Hai dichiarato che “l’autore non fa i pezzi per le hit, ma per l’esigenza di esprimersi“. Come hai vissuto poi il riscontro di brani diventati hit internazionali come Roma-Bangkok o Nessun grado di separazione? Ti aspettavi avessero un tale successo?

Non ho mai troppe aspettative, sono solo convinta che un brano forte se è messo nelle condizioni di poter arrivare a tante persone non può che funzionare. Credo profondamente nel potere delle canzoni, alla fine sono sempre le grandi canzoni a fare la differenza nella carriera di un interprete.

– Che differenze riscontri nella scrittura di pezzi per te e quelli destinati ad altri interpreti?

La differenza è tanta sia a livello linguistico che melodico, proprio perché non vengono scritte per essere cucite addosso a qualcun altro e quindi mantenendo fede a degli standard, ma vengono scritte in una forma libera, viscerale e quindi più sincera. Nelle mie canzoni non ho paura di parlare di tutte le parti più scomode e sbagliate di me, senza schermi e senza filtri.

– L’artista per cui sogni di firmare un testo? E quello con cui vorresti incidere una tua canzone?

In questo momento il mio unico pensiero costante è scrivere per me. Ho già scritto tanto, tantissimo per altri e adesso ho bisogno di mettere nelle canzoni che creo le mie verità, la mia voce e la mia faccia.

– C’è qualche brano scritto per altri artisti a cui sei particolarmente legata e che avresti voluto cantare tu o magari che inciderai in futuro?

Tutto quello che ho ceduto ad altri apparteneva ad una matrice di scrittura autorale (e non cantautorale) e quindi non adatta a fare parte del mio repertorio.

– Prevedi di inserire cover nel tuo album in studio o ci saranno soltanto inediti?

Ad oggi sono previsti solo inediti!

– Ti muovi con molta abilità tra i generi musicali, passi dalla melodia all’hip hop con grande naturalezza: quale senti più adatto alle tue corde di interprete?

Io credo che la mia musica sia pop con molte contaminazioni e sporcature che provengono da altri generi, sopratutto dall’hiphop, quindi penso possa essere definito una sorta di “melting pop”!

– Il Festival di Sanremo è ancora oggi una vetrina molto ambita per gli artisti italiani: è un palcoscenico che vorresti calcare?

Assolutamente sì ma al momento giusto, essendo un palco per cui provo moltissimo rispetto.

Ph. Roberto Corvi.