Tornare ai fasti di un tempo è quasi un imperativo per Need For Speed Payback, il nuovo capitolo della saga motoristica targata Electronic Arts approdato sugli scaffali dei negozi giusto una manciata di giorni fa: un compito di certo non semplicissimo, vista l’estrema competitività del mondo racing in salsa videoludica, unitamente a un quadro clinico passato che non spinge di certo ad auspicare il meglio per la saga. I ragazzi di Ghost Games, dal canto loro, hanno dimostrato di avere il coraggio di osare, non mancando di beccarsi qualche rimprovero bello e buono da parte del nugolo di fan storici, smaniosi di rivivere le emozioni di un Need For Speed Underground 2, indimenticabile e indimenticato successo, o di tornare a sfidare la legge come in Need For Speed Most Wanted.
I primi segnali di un’inversione di rotta li si hanno avuti già nelle prime fasi di rivelazione di Need For Speed Payback: è bastata infatti una sola occhiata a quella che di fatto è la prima missione (celeberrima, che vede i protagonisti del titolo cimentarsi in un’operazione dall’altissimo tasso cinematografico, ndr) per percepire l’ampio respiro di cui quest’ultimo capitolo della serie è dotato. Una visione a trecentosessanta gradi che cura in maniera come sempre sapiente l’ambito racing, vero cuore pulsante dell’esperienza ludica, pur non disdegnando di fornire un collante adeguato attraverso una sceneggiatura che consentisse di implementare feature decisamente succulente.
Il tempo sistema tutto…
In Need For Speed Payback i giocatori vestiranno infatti i panni di diversi personaggi – tre per la precisione – accomunati da una voglia di rivalsa comune in seguito a un pesante torto subito e con l’obbiettivo di sgominare in maniera definitiva “La Loggia”, un’associazione delinquenziale motorizzata che vessa Fortune Valley: Tyler Morgan è di fatto il personaggio principale dell’intero titolo, intorno a cui ruoteranno tutte le vicissitudini (sue e dei compagni di disavventure), che si snoccioleranno senza soluzione di continuità grazie al supporto delle due spalle motorizzate, rispettivamente Mac e Jess. Ognuno dei tre personaggi con cui i ragazzi di Ghost Games hanno infarcito il loro Need For Speed Payback donerà sfumature uniche all’esperienza ludica offerta, grazie alla presenza di diverse tipologie di gare (sempre rigidamente clandestine, ndr) che metteranno a dura prova le abilità al volante dei giocatori: se infatti Tyler Morgan si sistemerà al posto di guida in occasione delle corse su strada e delle gare di accelerazione, il volante passerà nelle mani del buon Mac quando bisognerà far ruggire i cavalli digitali tra off road e derapate selvagge, mentre a Jess, l’angelo custode del trio, spetterà di cavare d’impaccio i clienti più esigenti grazie alla sua abilità nello sfuggire al braccio rombante della legge.
Tipologie di gare molto diverse tra di loro ovviamente, e che permetteranno di confrontarsi con una risma di antagonisti motorizzati molto variegata: ogni singola banda presente in Need For Speed Payback rappresenterà una linea narrativa da completare, affrontando sfide ad hoc che garantiranno ricompense monetarie da reinvestire nel proprio bolide, senza dimenticare poi un catorcio per ogni “boss di fine livello” sgominato. Questi saranno auto dal glorioso passato automobilistico di diverse tipologie di marche, ognuno da restaurare e da riportare all’antico splendore per consentirgli di mangiare nuovamente chilometri e chilometri di asfalto rovente.
Il meccanico che… ti sorprende!
Un senso di progressione che gratifica indubbiamente gli utenti, quello di Need For Speed Payback, e che permette di avere a disposizione sempre il bolide adatto a ogni occasione: in questo caso infatti l’upgrade delle diverse componenti della vettura è assegnato alle Speedcard, un sistema del tutto casuale che, al termine di una gara vinta, consente di avere a propria disposizione una nuova componente, utile a variare le prestazioni della propria auto e, consequenzialmente, il suo valore generale. Ovviamente non sarà l’unico mezzo per poter pompare le statistiche dei mezzi nel proprio garage: recandosi in una delle numerose officine presenti in tutta Fortune Valley infatti, si potrà avere accesso a una vasta selezione di componenti da acquistare con la valuta interna a Need For Speed Payback, ottenibile completando gare e vincendo le varie scommesse (accettate) prima delle stesse. Se un elemento ottenuto grazie alle Speedcard non risulta essere più di proprio gradimento, la strada proposta ai giocatori sarà duplice: lo si potrà infatti cedere per un prezzo che, di norma, si assesta intorno a un quarto circa del suo valore originale, oppure si potrà scegliere di scambiarlo con un gettone; tre gettoni daranno accesso a una sorta di slot machine in cui agli utenti sarà permesso di selezionare esclusivamente la componente desiderata, con il sistema che sceglierà autonomamente marca e caratteristiche principali dell’upgrade.
Un senso di ignoto che indubbiamente spinge i giocatori a cercare di dare sempre il massimo nel corso delle gare di Need For Speed Payback, anche solo per dar vita a un simil-crafting che permetta di accumulare risorse da reinvestire al momento più opportuno.
Un mondo dalle mille sfaccettature
Un parco macchine decisamente ricco quello presente all’interno di Need For Speed Payback, che consentirà di avere a propria disposizione, in maniera progressiva, vetture sempre più performanti, utili per tenere testa alle sfide ad alta velocità che verranno rese disponibili con il dipanarsi della trama. Una trama che ovviamente si sviluppa in lungo e in largo per la variegata mappa di gioco di Fortune Valley, con chilometri e chilometri di strade che cambieranno la propria morfologia, offrendo scorci paesaggistici decisamente suggestivi: se da un lato la metropoli posta a sud-est trasuda geometrie stradali ben delineate, con curve a novanta gradi che si sprecano, dall’altro i tornanti delle strade montuose della porzione nord si prestano in maniera decisa a sessioni di derapata più o meno spinte; stesso discorso lo si può fare poi con la zona desertica posta al centro del mondo di gioco, con rampe presenti un po’ in ogni dove pronte a far spiccare salti che consentiranno evoluzioni aeree decisamente mozzafiato. La spettacolarità dell’azione è all’ordine del giorno in Need For Speed Payback, con i Ghost Games che hanno voluto dare il giusto risalto a ogni singolo aspetto del loro titolo: tante le prove da affrontare anche solo girovagando per le strade di Fortune Valley, con il free roaming che metterà a ferro e fuoco le abilità al volante dei giocatori, grazie a una serie di sfide dalla difficoltà progressiva che li sottoporrà a stress test su derapate, limiti di velocità, salti e molto altro. Il tutto al fine di conquistare stelle utili a sbloccare equipaggiamento per la propria vettura di livello superiore, per far fronte alle insidie motoristiche confezionate dagli sviluppatori.
Test superato?
Sotto il profilo tecnico ovviamente Need For Speed Payback non può reggere il confronto con i mostri sacri da poco approdati sugli scaffali: il divario con i vari Gran Turismo Sport, Forza Motorsport 7 e Project Cars 2 è evidente, e il gioco di Electronic Arts colma il gap con un titolo che non si prende troppo sul serio, con vetture che reagiscono al limite della verosimiglianza fisica a tutto favore della spettacolarità dell’azione su schermo. Il tutto si protrae per un tempo di gioco che sarà totalmente a discrezione dei giocatori, che potranno tanto smanettare sulle proprie vetture portandole al loro limite massimo prestazionale (con un ricco editor che consentirà di personalizzare l’estetica di ogni singola vettura) quanto invece dedicarsi linearmente alla progressione nella storia principale, lasciando magari per un secondo momento tutto quanto concerne il free roaming, con le sfide proposte dal titolo (anche sotto forma di trofei ed achievement) che richiederanno ben oltre le venti ore per essere aggiunti alla propria bacheca digitale.
Conclusioni
Insomma Need For Speed Payback risulta essere un gradito e gradevole (semi)ritorno ai fasti del passato per la serie: ovviamente un ruolo di maggiore risalto per la polizia sarebbe stato gradito, vista la limitazione del suo intervento previsto soltanto nel corso delle sequenze dello storyline e in maniera parziale, con la pressione che diminuisce in maniera drastica all’avvicinarsi dell’obbiettivo. Una castrazione vera e propria, che elimina ogni senso di adrenalina dettato da una fuga in tutto e per tutto, e l’amaro in bocca dopo le premesse dei vari trailer è indubbiamente tanto. Resta ovviamente un gioco dalle mille altre sfaccettature tutte da scoprire, in un titolo da gustare un quarto di miglio alla volta.
Pro
- Tantissime attività
- Mondo di gioco vastissimo
- Personalizzazione estrema
Contro
- Tecnicamente non il top del genere
VOTO GLOBALE: 8/10