Una coppia di Domodossola in Piemonte ha vissuto un vero e proprio incubo dopo il debutto televisivo di Rosy Abate, domenica 12 novembre: il primo episodio della fiction, spin-off di Squadra Antimafia, ha infatti innescato una serie di telefonate all’indirizzo dei coniugi, tra curiosi e vere e proprie minacce.
Il motivo è presto detto: nella puntata di domenica si è visto un criminale porgere a Rosy, interpretata da Giulia Michelini, un bigliettino con un numero di telefono in bella vista. Peccato che chi di dovere abbia mancato di accertarsi che non si trattasse di un numero inventato: l’intestatario del recapito è da più di dieci anni un trentottenne piemontese, protagonista con la moglie di questa sfortunata vicenda.
Il telefono dell’uomo ha infatti squillato tutta la notte, ma è stata la moglie a rispondere visto che lui sarebbe dovuto partire presto l’indomani per un viaggio di lavoro: come racconta lei stessa alla stampa locale, dall’altro capo del telefono si è vista rivolgere domande inopportune ma anche minacce, che i confusi mittenti speravano forse potessero arrivare al criminale della fiction.
“Da ieri sera persone sconosciute ci stanno tempestando di telefonate, fino alle 4 di notte e di nuovo stamattina, per chiederci se siamo parenti di Rosy Abate. Qualcuno ci dà dei mafiosi e c’è chi ci ha perfino minacciato” ha raccontato la donna, che preferisce rimanere anonima, incinta di otto mesi. La telefonata più inquietante è di qualcuno che ha creduto di poter parlare proprio con la protagonista della fiction di Canale 5: “Rosy Abate non fai paura a nessuno, vengo lì e ti ammazzo“ avrebbe detto un uomo misterioso alla sventurata piemontese.
La coppia è pronta a sporgere denuncia: oltre alla paura dovuta alle minacce ricevute telefonicamente, c’è anche il problema del disagio del dover cambiare numero di telefono, che l’uomo possedeva da anni.