FIFA 18 sarà l’ultimo? EA pensa a un abbonamento e aggiornamenti continui

FIFA 18 sarà uno degli ultimi esponenti annuali del famoso franchise? Comprereste mai un FIFA in abbonamento?

FIFA 18

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Ogni anno, da più di 20 anni, esce un nuovo FIFA. FIFA 18 è stato l’ultimo titolo in ordine di tempo e, sopratutto in Italia, un grandissimo successo. Le decine di milioni di tifosi non ce la fanno a resistere, devono acquistare ogni anno l’iterazione calcistica di EA Sports. In realtà è anche vero che di anno in anno le novità si sono fatte sempre più scarne. Ed EA Sports rilascia con cadenza annuale anche altri franchise sportivi di successo come NFL, NHL ed NBA Live. Serie che in Italia attecchiscono poco, almeno rispetto al calcio, lo sport nazionale.

Ma tutto questo, prima o poi, cambierà. Come ha riferito durante un’intervista a Bloomberg Andrew Wilson di EA, il colosso sta guardando al futuro dove il cloud gaming avrà molto più spazio rispetto ad oggi. Oltre a questo, cioè giocare i giochi in streaming, si parla tantissimo anche del modello di business dei “Games As service“, quello che praticamente è diventato GTA 5 con GTA Online: sapete perché Take-Two e Rockstar games non hanno rilasciato nuovi giochi negli ultimi 4 anni? Perché GTA 5 vende ancora tantissimo (85 milioni di copie piazzate) e tra microtransazioni e aggiornamenti continui è diventata la gallina dalle uova d’oro per il publisher. Questo sistema funziona, forse anche di più delle uscite annuali e prima o poi lo adotterà anche Electronic Arts visti i benefici economici.

FIFA 18 sarà l’ultimo?

FIFA 18 potrebbe essere l’ultima iterazione annuale per lasciare spazi a un sistema fatto di abbonamenti mensili e aggiornamenti continui? Non crediamo che il cloud gaming avverrà così presto, o meglio, non coinvolgerà da subito la serie FIFA, che attenderà qualche anno secondo prima di diventare un servizio e non un gioco a cadenza annuale. Microsoft ci sta provando con Xbox Game Pass, che con un abbonamento mensile di quasi 10 euro al mese permette di giocare in streaming a una serie di titoli, insomma vuole costruire il “Netflix dei videogiochi” e Phil Spencer ha anche dichiarato che tra qualche anno sarà  possibile mettere su un’infrastruttura del genere.

Le due cose, cloud gaming e giochi come servizi, vanno a braccetto: un’infrastruttura cloud per permettere il gioco in tempo reale in streaming e un modello di business che prevede rilasci continui di aggiornamento per un gioco che diventa la “base”. Gli esempi attualmente sul mercato sono tantissimi, da Overwatch a PUBG.

Sempre più giochi diventeranno servizi

I problemi in questo caso sono diversi dall’ascoltare musica su Spotify o guardare una serie TV su Netflix: parliamo dell’enorme spazio che occupano i videogiochi (solo le patch per Xbox One X pesano decine di GB) ma c’è anche il problema della potenza di calcolo delle macchine e degli schermi (dallo smartphone alla TV da 60 pollici) su cui i giochi si devono “manifestare”. Come cambieranno i franchise EA come FIFA con un modello di business differente dalle uscite annuali?

Al posto di un’uscita all’anno gli utenti potrebbero pagare un abbonamento, ipotizziamo 9,99 euro al mese, per fruire del gioco più gli aggiornamenti continui da EA. Un po’ come accade nel mondo software come per la suite Adobe con Photoshop CC e altri, o nei videogiochi con World of Warcraft: “C’è un mondo dove è più facile rilasciare novità, dove forse non c’è bisogno d rilasciare annualmente un gioco. Possiamo pensare a un gioco come un servizio live attivo 365 giorni all’anno“, ha detto Wilson.

Cosa ne pensate? credete che un modello del genere possa far bene o male a una serie come FIFA? Intanto potete intrattenervi con FIFA 18, siamo sicuri che uscirà anche FIFA 19.