La polemica sulle microtransazioni sembra non avere pace, tant’è che la community gaming sembra interessata a scoprirne i dettagli anche per titoli che non sono ancora usciti: tra questi citiamo Anthem, la nuova e interessante IP in sviluppo presso BioWare, che potrebbe cedere a sua volta alla politica di EA sulle cosiddette loot box – una tematica che sta interessando un’altra, imminente produzione targata Electronic Arts: Star Wars Battlefront 2. Per l’occasione, i producer di Anthem hanno deciso di dire la loro in merito.
La polemica, neanche a dirlo, è sorta dalle parole di Manveer Heir, ex sviluppatore presso BioWare, che ha pesantemente criticato il suo ex team e la politica del publisher sulle microtransazioni, tirando in ballo la produzione di Anthem. In seguito a ciò, un membro effettivo del team di sviluppo della nuova IP di BioWare (Brenon Holmes) è intervenuto prontamente per rispondere alle critiche di Heir.
Holmes ha dichiarato che la presenza di microtransazioni in Anthem, al momento, non è una feature prevista o perlomeno non è una componente che occuperà uno spazio importante all’interno dell’esperienza di gioco: probabilmente il titolo conterrà una qualche forma di monetizzazione extra nei confronti della community, ma Holmes ha tenuto a specificare che il team è composto principalmente da giocatori che producono qualcosa per altri giocatori. Lo sviluppatore ha poi detto che Manveer Heir – peraltro autore di numerosi interventi al veleno nei confronti della software house, già dai tempi delle burrasche mediatiche di Mass Effect Andromeda – non era più un membro dell’azienda da prima che iniziasse lo sviluppo di Anthem: per questo motivo, l’ex producer non è al corrente di come procede la realizzazione del titolo sci-fi, né tanto meno è in grado di poterne giudicare la struttura ludica.
Ricordiamo che Anthem è in sviluppo per PS4, Xbox One e PC presso BioWare e sarà pubblicato da EA in data ancora da destinarsi.
Fonte: gamingbolt