Madonna e Bono degli U2 nello scandalo Paradise Papers sui conti off-shore: indagati per frode fiscale?

Spuntano anche i nomi di Madonna e Bono degli U2 nel gigantesco scandalo Paradise Papers: tanti insospettabili tra gli investitori nei paradisi fiscali

Madonna e Bono degli U2 nello scandalo Paradise Papers

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Una grande inchiesta giornalistica nata dall’International Consortium of Investigative Journalists e trasmessa ai suoi partner tra i quali il Guardian, la Bbc, il New York Times e l’Espresso sta facendo tremare personalità del calibro di Madonna e Bono degli U2, ma perfino il presidente degli Stati Uniti e il braccio destro del premier canadese, la Regina Elisabetta d’Inghilterra e la Regina Rania di Giordania.

Dopo i Panama Papers, sono i Paradise Papers, così ribattezzati dalla stampa britannica, a svelare l’esistenza di conti off-shore nei paradisi fiscali a nome di personalità di spicco, in certi casi perfino insospettabili.

Lo scandalo finanziario è una bomba che si abbatte su celebrità e potenti di mezzo mondo: i mezzi d’informazione inglesi fanno nomi eccellenti di personalità che avrebbero investito milioni di sterline in paradisi fiscali come isole Cayman o Malta. Le prove sono in 13 milioni di documenti riservati che svelano operazioni off-shore e casseforti anonime di insospettabili investitori in paesi in cui non esistono (o sono davvero esigue) le tasse sui profitti ed è possibile mantenere l’anonimato sui titolari delle società.

Madonna e Bono degli U2 potrebbero finire al centro di un’inchiesta per frode fiscale dopo le rivelazioni contenute nei Paradise Papers, che avranno certamente un’eco gigantesca.

Per quanto riguarda Bono, secondo i documenti svelati dal Guardian pare che il leader degli U2 facesse parte del consiglio di amministrazione di un centro commerciale di Utena, una città di soli 25.000 abitanti a circa 100 chilometri dalla capitale lituana Vilnius: co-direttore di un’impresa con sede a Malta, isola in cui gli investitori stranieri pagano il 5% delle imposte sul profitto, Bono avrebbe utilizzato questa società-schermo maltese per acquistare una quota della proprietà di quel centro commerciale in una piccola città nel nord-est della Lituania.

Gli investimenti di Bono, fatti prima dall’isola di Malta e in seguito da Guernsey (Channel Island, rappresenterebbero una violazione delle leggi fiscali della Lituania, visto che la società collegata a Bono non ha pagato imposte sui suoi profitti almeno dal 2011. Secondo alcune fonti, le autorità della Lituania avrebbero già avviato un’inchiesta per chiarire le possibili frodi fiscali commesse dal cantautore nel loro paese.

Il portavoce di Bono ha dichiarato al Guardian:Bono è stato un investitore di minoranza della Nude Estates Malta Ltd, una società che è stata legalmente registrata a Malta finché non è stata chiusa nel 2015“, aggiungendo che la giurisdizione maltese fa parte dell’Unione Europea. Ammessa anche la partecipazione alla società con sede nell’isola di Guernsey, sempre come socio di minoranza.

Madonna, invece, avrebbe acquistato nel 1998 azioni della SafeGard Medical Limited, società di forniture mediche con sede alle Isole Bermuda: il 30 giugno di quell’anno sono state vendute 2.000 azioni della società intestate alla Regina del Pop attraverso il prestanome Shari Goldschmidt. La società farmaceutica è stata sciolta 15 anni dopo.

Il coinvolgimento nello scandalo fiscale considerato erede di Panama Papers è certamente un danno d’immagine enorme per Madonna e Bono degli U2, entrambi da sempre impegnati in cause solidali tra cui quella memorabile con cui negli anni Novanta si chiese l’annullamento del debito dei paesi del Terzo Mondo. Senza considerare gli effetti che questa vicenda avrà sulle vendite del nuovo album degli U2 in uscita tra meno di un mese.