David Lynch al Roma Film Festival 2017 tra sogni, curiosità e ritorno a Twin Peaks (foto)

David Lynch al Roma Film Festival 2017 a ruota libera: il regista dell'inconscio si racconta con la stampa e chiarisce sul (possibile) ritorno a Twin Peaks.


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David Lynch al Roma Film Festival 2017 è il super ospite della penultima giornata della manifestazione dedicata al cinema italiano e internazionale. Il regista è giunto nella Capitale per incontrare la stampa, il pubblico, e ricevere l’ambito premio alla carriera.

In conferenza stampa, tra i tanti argomenti a cui David Lynch al Roma Film Festival 2017 ha risposto, ci sono state domande relative alla sua arte creativa, la meditazione trascendentale che gli ha salvato la vita, la genesi e il futuro di Twin Peaks. Inoltre, c’è stato anche spazio per discutere sugli scandali sessuali che stanno travolgendo Hollywood. La risposta data dall’artista è stata ambigua e accolta con un applauso da parte della stampa.

Il regista dell’inconscio – così lo chiamano, ma lui non si definisce tale – dopo un’introduzione in sordina, ha iniziato a rispondere a domande relative alla sua poetica cinematografica, svelando: “La meditazione trascendentale mi ha salvato la vita. La pratico da 44 anni.” David Lynch è un sognatore, così quando gli chiedono “Who’s the dreamer?”, citando una delle frasi cult del revival di Twin Peaks, lui risponde: “Questo spetta a te capirlo”. E continua dicendo: “Amo mondi molteplici e la meraviglia degli esseri umani, ma la cosa più importante per me è l’idea, che è la mia ispirazione.”

David Lynch non si è mai pentito di aver rifiutato l’offerta di girare Star Wars, preferendo invece Dune. In conferenza stampa svela il motivo della sua scelta: “Le guerre stellari non facevano per me, l’ho detto anche a George Lucas. Ormai si fa tutto solo per i soldi, ma io credo ancora nella passione”. Lynch è meticoloso, per questo predilige spesso gli stessi attori sul set: si tratta di una questione di controllo e fiducia, “Controllo le persone di cui mi fido”, spiega, e scatta l’applauso. “Sul set diventiamo una cosa sola. Il cinema non è finzione, ma realtà. Quando giro, creo mondi alternativi in cui il pubblico può immergersi. Un’esperienza senza paragoni”.

Uno dei suoi sogni nel cassetto è girare un film tratto da “La metamorfosi” di Kafka. Lynch dichiara di aver già pronta la sceneggiatura, ma di essere incerto sulla sua realizzazione: “Il bello di Kafka è che resti così; deve restare espresso a parole perché la sua è una storia piena di parole.”

Quando gli viene domandata qualche curiosità sulla creazione di Twin Peaks, David Lynch al Roma Film Festival 2017 sfata il mito su Marcel Duchamp e mette tutti a tacere: “No, non è nato dalla visione di una sua opera”. A proposito del suo revival, accolto con plausi in sala, il regista dichiara di avere amato tutte le 18 ore – e non episodi – della stagione. L’argomento Twin Peaks continua ad essere una costante, ma riguardo un possibile nuovo capitolo, Lynch sembra molto ferreo sulla sua decisione di prendersi una pausa: “Troppo presto per dirlo”.

La terza stagione di Twin Peaks è stato il frutto di un lavoro iniziato quattro anni fa, e David Lynch è un artista che crea le sue opere analizzando ogni minimo dettaglio. Per questo non stupisce la sua voglia di non rimettersi subito al lavoro, ma senza disperare: il desiderio di proseguire la serie c’è, magari se ne parlerà tra altri quattro anni.

Infine, Lynch svela una chicca: la sua passione per le serie televisive, citando due tra le più acclamate e premiate degli ultimi anni, Mad Men e Breaking Bad.