Lena Headey de Il Trono di Spade svela le molestie di Harvey Weinstein: “Mi sentivo indifesa”

Lena Headey, che in Game of Thrones interpreta Cersei Lannister, è una delle attrici che hanno accusato Harvey Weinstein di violenze

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Anche Lena Headey si unisce al coro di voci femminili che, nelle ultime due settimane, hanno raccontato le loro terribili esperienze con Harvey Weinstein: il potente produttore americano, fondatore della Miramax e della The Weinstein Company, ha infatti molestato anche la Cersei di Game of Thrones, come lei stessa racconta su Twitter.

In una serie di messaggi, la Headey spiega come in più di un’occasione sia a malapena riuscita a sfuggire agli incontri nella stanza d’albergo con Weinstein, gli stessi presenti nei terribili racconti di altre 44 attrici.

Nel primo dei tweet Lena Headey ricorda che “La prima volta che ho incontrato Harvey Weinstein era alla Mostra del Cinema di Venezia. In concorso c’era I fratelli Grimm e l’incantevole strega (durante le riprese ero stata soggetta a innumerevoli atti di bullismo da parte del regista Terry Gilliam). A un certo punto Harvey mi ha chiesto di fare una passeggiata lungo l’acqua, ho camminato con lui quando si è fermato e ha fatto un commento suggestivo, un gesto. Ci ho riso su, ero onestamente scioccata. Mi ricordo di aver pensato, ‘Deve essere uno scherzo’. Ho detto qualcosa tipo, ‘Eddai, sarebbe come baciare mio padre! Prendiamoci un drink, torniamo indietro dagli altri’. Non sono mai più stata in un film della Miramax”.

I tweet proseguono col racconto del secondo incontro di Lena con Weinstein: “La volta successiva è stata a Los Angeles, anni dopo. Ho sempre pensato che non ci avrebbe mai più provato con me, non dopo che gli avevo riso in faccia e detto ‘mai in un milione di anni’. Pensavo che avrebbe rispettato la mia barriera e che magari avrebbe voluto parlare di potenziale lavoro. Mi ha chiesto di incontrarci per colazione, Abbiamo mangiato, parlato di film. Mi ha fatto un paio di domande riguardo la mia vita amorosa. Ho riportato la conversazione su qualcosa di meno personale. Allora è andato in bagno. È tornato e ha detto, ‘Andiamo in camera, voglio darti un copione’. Abbiamo raggiunto l’ascensore e l’energia è cambiata. Il mio intero corpo è andato in allerta. L’ascensore saliva e ho detto a Harvey: ‘Non sono interessata in niente che non sia lavoro, per favore non pensare che sia qui con te per altre ragioni, non succederà niente’. Non so cosa mi abbia posseduto per farmi parlare in quel momento, so solo che avevo un fortissimo senso di ‘non venirmi vicino'”.

La Headey racconta quindi di come la faccenda si sia risolta senza aggravarsi ulteriormente, ma lasciandole comunque una cicatrice incancellabile. “Stava zitto dopo che ho parlato, era furioso. Siamo usciti dall’ascensore ed è andato verso la sua stanza. La sua mano era sulla mia schiena, mi stava portando avanti senza dire una parola. Mi sono sentita completamente indifesa, ha provato ad aprire con la sua chiave ma non funzionava. A quel punto si è arrabbiato molto. Mi ha riportato all’ascensore, attraverso l’hotel fino al parcheggiatore, tenendomi stretta nella parte posteriore del braccio. Mi ha pagato un’auto e mi ha sussurrato nell’orecchio: ‘Non parlarne con nessuno, né col tuo manager né col tuo agente’. Sono entrata in auto e ho pianto”.

Di seguito potete leggere i tweet originali di Lena Headey.