Stop ai 28 giorni delle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia: effetti e tempistiche

Il Governo si starebbe esponendo in prima persona per abolire la tariffazione ogni 28 giorni prevista dalle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia

Vodafone TIM Wind 3 Italia

INTERAZIONI: 14

Le rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia hanno spesso tenuto banco in questi mesi, a partire dal cambio del periodo di tariffazione, ormai da un paio d’anni a questa parte passato a 28 giorni.

Per chi non si fosse mai preso la briga di fare i conti, la modifica del contratto in termini temporali ha comportato, da parte dei consumatori, il pagamento di una mensilità in più allo scadere dell’anno solare, pratica su cui l’AGCOM ha deciso di battersi in prima persona, sia per quel che riguarda la telefonia fissa che mobile. Arrivati a questo punto, anche il Governo avrebbe deciso di dire la sua, attraverso il provvedimento proposto da Michele Meta (Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), purtroppo non ancora approvato.

Se le cose dovessero andare per il meglio, molto presto, e con effetto immediato, verrà posto un freno alle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia (primi mesi del 2018), con conseguenziale ripristino del periodo di tariffazione a 30 giorni, dai 28 attuali.

Sfortunatamente, però, la cosa non impedirà ai gestori di aumentare il costo mensile delle proprie offerte. Iniziando a guadagnare meno, nulla vieterà loro di ricorrere nuovamente alle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, puntellando il prezzo finale delle proprie promozioni, ed aggirando, in pratica, la prossima disposizione del Governo. Un esempio di un eventuale aumento del canone mensile potrebbe essere il seguente: da 7 euro/28 giorni a 7,50 euro/30 giorni).

In sostanza, tutto resterebbe invariato rispetto alla situazione del momento, il tutto ovviamente a danno dei consumatori, ancora una volta in balia delle decisioni prese deliberatamente dai gestori telefonici. Speriamo che la vicenda possa risolversi diversamente, e che il Governo trovi anche il modo di arginare le potenziali contromosse dei provider (senza dimenticare la scesa in campo di Ho Mobile, che promette la massima trasparenza e le tariffe più basse del panorama nazionale).