Spero che il principio dello ius soli valga anche per i neonati venuti al mondo nella Città del Vaticano. Chi nasce entro le Sacre Mura diventerà ipso facto concittadino del Papa e grazie allo ius soli cittadino di uno degli stati più ricchi e potenti della Terra.
A giudizio del Santo Padre soltanto lo ius soli , insieme allo ius culturae, può tutelare i figli dei migranti in un mondo sempre più complesso ed attraversato da migrazioni globali ed epocali.
In virtù dello ius soli si acquisisce la cittadinanza dello stato in cui si viene al mondo a prescindere dalla cittadinanza dei genitori. Altro criterio per determinare la cittadinanza è lo ius sanguinis ( la cittadinanza dei genitori determina la cittadinanza del neonato), il mero arrivo in una nazione all’epoca della Germania divisa in due un cittadino dell’Est che metteva piede nella Germania Ovest ne diventava cittadino. Ma anche il matrimonio può consentire l’acquisizione della cittadinanza.
Criteri giuridici diversi, a mio giudizio, ma tutti rispettabili. Con tutto il rispetto per il Santo Padre e delle sue nobilissime intenzioni non si può assegnare un valore etico allo ius soli, considerando cattivi e disumani gli altri sistemi di assegnazione della cittadinanza.
Io sono molto contrario allo ius soli automatico. Chi nasce in un paese da cittadini stranieri deve aver tutte le tutele ( sanità ed istruzione in primis) dei suoi coetanei. Ma la cittadinanza deve acquisirla dopo un ragionevole lasso di tempo e dopo aver manifestato condivisione dei valori costituzionali.
Dareste voi automaticamente la cittadinanza con lo ius soli al figlio di chi pratica la poligamia, considera inferiori le donne, pratiche le mutilazioni genitali, invoca la legge islamica a fondamento del diritto? Se poi il Santo Padre li vuole a casa sua non ha che da aprire i portoni del Vaticano ed ordinare alle guardie svizzere di far passare tutte le partorienti straniere.