Sarà il concerto di Noel Gallagher alla Manchester Arena a riaprire al pubblico il luogo teatro del terribile attentato terroristico che lo scorso 22 maggio ha fatto 22 vittime, quasi tutte giovanissime, ed oltre un centinaio di feriti al termine di un concerto di Ariana Grande.
La struttura riaprirà le porte alla musica con un concerto benefico dal titolo We Are Manchester il prossimo 9 settembre: padrone di casa Noel Gallagher – che insieme al fratello Liam è nato e cresciuto nella città britannica e vi ha fondato gli Oasis, gruppo iconico del Britpop a cavallo tra i due secoli – con i suoi High Flying Birds, insieme ad una serie di altri artisti che si alterneranno sul palco. In cartellone anche i Courteneers, i Blossoms, Rick Astley e il poeta Tony Walsh, che giorni dopo il bombardamento aveva recitato la sua poesia This Is the Place di fronte ad una folla addolorata a Manchester.
“Gli eventi di maggio non saranno mai dimenticati, ma non ci impediranno di riunirci per godere della musica dal vivo“, ha dichiarato James Allen, direttore generale dell’arena. We Are Manchester sarà il secondo grande spettacolo di beneficenza in onore delle vittime, che hanno già ricevuto un primo acconto a titolo di risarcimento dopo il live organizzato da Ariana Grande subito dopo l’attentato.
Lo scorso giugno il concerto One Love Manchester, in scena allo stadio Old Trafford Cricket Ground, portò decine di artisti allo stadio Old Trafford Cricket Ground, raccogliendo oltre 23 milioni di dollari da destinare alle famiglie delle vittime attraverso il fondo della Croce Rossa inglese istituito dopo la strage.
In quell’occasione proprio il brano di Noel Gallagher Don’t look back in anger fu proposto dai Coldplay insieme ad Ariana Grande, unendo in un enorme coro oltre 50mila spettatori. Sullo stesso palco, non senza polemiche, si esibì anche Liam Gallagher.
Negli ultimi mesi Noel Gallagher è stato impegnato come opening act del The Joshua Tree Tour degli U2, aprendo tutti gli spettacoli della tranche europea della tournée celebrativa del trentennale dell’omonimo album della band irlandese.