Mi ha detto mio cuggino che una volta in Game of Thrones Jon Snow è morto: diario di un Lettore Disperato, giorno 13

L'episodio 7x03 "The Queen's Justice" di Game of Thrones filtrato dall'inopportuno commento settimanale del Lettore Disperato

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Questa settima stagione di Game of Thrones è un climax. Il Lettore Disperato lo sa: sa che stiamo andando sempre di più verso il finale che il suo amato George R.R. Martin ha pensato per le Cronache, sa che presto scoprirà il destino di Westeros. Sa anche che la qualità di questa serie tv migliora puntata dopo puntata, che è un prodotto eccellente e che, grazie a GoT, la televisione sta arrivando a non avere più nulla da invidiare al cinema.

Ecco perché si lamenta sempre di più, in un climax.

Come volevasi dimostrare, il Time Lord Jon Snow e il suo companion Davos sono già arrivati a Dragonstone, accolti da un amichevole manipolo di Dothraki con un bel sorriso a 32 denti stampato in volto. Segue un caloroso saluto con Tyrion Lannister: “Mammt” “Sorrt” e amici come prima, e giù a raccontarsi i vecchi tempi.

Intanto Davos fa il marpione con Missandei quando potrebbe essere suo nonno, mentre Verme Grigio da qualche parte se la ride sotto i baffi.

Apriamo una parentesi per dire che il Lettore Disperato è a dir poco contrariato per questo gigantesco spoiler del libro, Jon che incontra Daenerys. Gli hanno portato via la sorpresa. Ma come può mantenere il broncio vedendo Tyrion che chiede di Sansa? Una lacrimuccia al pensiero dei vecchi tempi, quando la serie era fedele al libro.

Melisandre sa che se Jon la vedesse ci metterebbe dieci nanosecondi a calciorotarle il didietro, quindi si nasconde su un’altura dove, ovviamente, Varys la trova e la punge lì dove non batte il sole. “Perché non ti fai vedere da Jon?” “Mah non so, ho solo messo al rogo una ragazzina per propiziare le avventure militari del padre che è morto, che permalosi questi uomini del Nord“.

Jon Snow è entrato nella sala del trono, dove ad attenderlo trova lei: Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi, Distruttrice di Catene, Portatrice Sana di Parrucche Pesanti, Colei che ha Infiniti Appellativi, Campionessa di Umiltà e tante altre belle cose, ma lui è solo Jon e con quel vestitino che si è messo non sembra neanche un Re del Nord, poverino. Meno male che c’è Davos, che sembra il compagno secchione alle interrogazioni in coppia: tu non sai niente – giustamente, sei Jon Snow – e lui ti para le chiappe rispondendo a tutto al tuo posto.

Daenerys infatti non perde l’occasione per la frecciatina del My Lord, che col catso che ti riconosco come re, e qui inizia la gara a chi ce l’ha più lungo ne sa di più. Non ce ne siamo resi conto, ma è avvenuta una trasformazione: ci troviamo al cospetto di Daenerys from the Block, che in un nonnulla tira fuori tutte le sue conoscenze e le manca solo il gesto da nera del ghetto per rimarcare che Jon è un suo suddito per sempre.

Ma no, quello non si inginocchia, perché stanno arrivando gli Estranei: mia signora non ci sono più le mezze stagioni, ma dove andremo a finire, con questo freddo non si può neanche andare in giro figuriamoci fare le alleanze. Le sue argomentazioni sono convincenti, così tanto che Daenerys li sbologna in camera con una falsa telefonata – il trucco più vecchio del mondo.

Sulle note di un telegramma letto da Varys si conclude questo siparietto, e si apre la triste parentesi di Theon che per l’ennesima volta è scampato alla morte. Sorvoliamo.

Fortuna che c’è lo zio figo, che arriva ad Approdo del Re con la nipotina in catene. Non manca mai una folla esultante, come da manuale, che sputa pure in faccia a Ellaria giusto per partito preso – che se tanto mi dà tanto manco sanno perché sono prigioniere.

Euron entra alla Fortezza Rossa, dove ad attenderlo c’è la fonte di tutti i suoi desideri più perversi, che lo porta a uccidere e a fare prigioniera la sua famiglia:

Ops, foto sbagliata. (Martina, basta, davvero)

In ogni caso, Cersei è finalmente convinta che Euron sia un vero amico della Corona, mentre il mondo femminile si sta chiedendo dove il nostro eroe abbia imparato l’arte del corteggiamento e delle espressioni sensuali che puntualmente non manca di regalare.

Cersei promette a Marty Feldman a Euron questo e quell’altro, e intanto Jaime rosica e gli sta bene: chi segue il Lettore Disperato sa che il buon Lannister non merita nemmeno la sua considerazione. Praise invece ai sottotitoli di Sky Atlantic che traducono “finger in the bum” con “coccole o botte”. E ho detto tutto.

La Regina non ha tempo da perdere con questi due: c’è da andare a trovare Ellaria e prole, e quale occasione migliore per sfoggiare il suo nuovo rossetto della Rimmel King’s Landing Look? Comunque Ellaria non vedeva l’ora di farsi ricordare quando Oberyn è morto, e nemmeno il Lettore Disperato a dire il vero, che a dire il vero sta empatizzando con Cersei: anche lei riconosce che la storia di Dorne è stata maltrattata in questa serie tv, nel nostro cuoricino Myrcella è ancora viva – senza un orecchio, vabbé, dettagli – grazie alle amorevoli cure di Arianne Martell. Pausa lacrima.

Volendo glissare sulla bizzarra immagine di Cersei che conta i nemici morti anziché le pecorelle prima di addormentarsi, parliamo di lui: Qyburn, che sta alla storyline di Approdo del Re come Giovanni Rana alle pubblicità dei ravioli. Vai a scoprire che lui c’entra sempre, che è talmente imparato che ha individuato il veleno, il veleno per Myrcella, il veleno scelto appositamente per uccidere Myrcella, Myrcella e il suo veleno, quel veleno, e lo ha dato a Cersei per uccidere la figlia di Raoul Bova Tyene Sand. Se c’è una cosa che questa serie mi ha insegnato, è che il karma è una brutta bestia.

Ma Cersei al Fantagot prende momento romantico, familiare o entrambi?” pensa il Lettore Disperato, per cercare di distrarsi dall’orribile pensiero di Jaime-scaldabagno che ancora sta appresso alla sorella. Sorella che non ha problemi nell’aprire la porta mezza nuda e sbandierare che nel letto c’è il fratello, quando giusto una sessantina di episodi fa il povero Bran Stark è stato scaraventato da una finestra per molto meno, mentre il povero Jon Arryn ci ha pure lasciato le penne.

La nostra Queen ricorda che i Lannister pagano sempre i propri debiti, che guarda caso ora i lingotti non ce li ho ma ti giuro che ti pago, abbasso Daenerys viva Me, a Mycroft Holmes a Tycho Nestoris. Chi? Il banchiere di Braavos. Ah sì, Braavos, quella fondata da schiavi liberati, che nei libri ha giurato che non ci saranno mai più schiavi sul suo territorio. Come dite? Nestoris fa affari con gli schiavisti? No, mi sa che non ho capito bene.

Concentriamoci piuttosto Tyrion e Jon si fanno una bella scampagnata per le lande di Roccia del Drago, dove ci sono visibilmente quaranta gradi ma Jon non ha alcuna intenzione di levarsi il lupo morto dalle spalle. Forse perché protesta per il fatto che tutti lo trattano come uno scappato da un manicomio? Chi può dirlo.

La bionda signorinella comunque dovrebbe ringraziare uno a caso dei Sette Dei di avere una tata come Tyrion, che le fa fare la pace con Jon Snow e che ha pure una teglia di lasagne nel forno per quando ai bimbi viene fame. A Daenerys che è scaltra non è però mica sfuggito quando Davos cercava di fare il battutone su Jon e il coltello nel cuore. “Mi ha detto mio cuggino che Jon Snow da bambino una volta è morto” risponde Tyrion, mettendola a tacere e citando un vecchio saggio.

Un po’ impietosita, Dany gli permette di prendersi sto benedetto vetro così la smetti di scassare i draghi. “Allora mi credi?” chiede lui, “You better get to work Jon Snow” risponde lei, che è il nuovo “You know nothing“.

A Grande Inverno, il Dottor Male e il suo mini-me Sansa e Ditocorto si occupano degli affari del castello mentre Jon è via. Sansa ha costantemente l’espressione di chi rimane bloccata in ascensore col vicino a cui puzza l’alito, ma d’altronde non puoi mica biasimarla, che di viscidi come Baelish ce ne sono pochi in questa serie tv: ogni cosa che esce dalla sua bocca sembra debba avere un immediato risvolto sessuale.

A spezzare la monotonia della giornata è arrivato un ospite inatteso: Bran, il cui cuore è visibilmente scaldato dalla reunion con la sorella, che lo credeva morto da anni. Che bel quadretto, traspare proprio un amore fraterno, un’impazienza di tornare nel luogo natio come non se ne vedeva da un po’.

Bran è proprio l’anima della festa, oh. La verve di un gatto persiano quando fuori ci sono quaranta gradi, il tatto delicato di uno scorpione; gli occhi di chi non può spiegare cosa sia il Corvo con Tre Occhi, il sorriso di chi ha visto Sansa stuprata da Ramsay e non ha remore nel raccontarglielo.

Magia delle magie, alla Cittadella la Cosa non è più la Cosa: Jorah è guarito, e si aspetta pure che l’Arcimaestro creda al miracolo. Vai Jorah, sei libero, torna a quello che sai fare meglio: l’eroe della Friendzone.

Lumacorno però ne sa una più del diavolo, non gli è mica sfuggito il fatto che è stato Sam a curarlo. “Ho sentito tante cose su di te, Samwell Tarly. L’hai curato, anche se ti avevo proibito di farlo perché è pericoloso. Avresti potuto infettare te stesso e altri, avresti potuto devastare la Cittadella e…hai salvato tutti noi“.

No aspetta, mi sa che non è andata proprio così. Vabbè, poco ci manca.

A Roccia del Drago Daenerys ha la prima buona idea che quel gruppo ha partorito da quando hanno messo piede a Westeros. “Ehi, potrei incenerire Euron e la sua flotta coi draghi” “Ma che dici, non vedi come siamo bene organizzati?” risponde Tyrion, che ha tutto sotto controllo.

La sicurezza di sapere come sta andando qualcosa, per poi ricevere un’amara sorpresa nello scoprire che nulla è andato come doveva. Una sensazione fin troppo familiare al Lettore Disperato.

Verme Grigio si fa tutto figo, conduce l’entrata trionfale dalle fogne di Tyrion, arriva sulle mura ed è pronto a fare una strage di omini del Playmobil, solo per scoprire che in realtà è tutta una candid camera, e che la Perla Nera la nave di Euron è arrivata di nuovo a colpo sicuro col suo impeccabile radar per far fuori tutte le navi di Daenerys.

I Lannister han fatto lo scherzone, che burloni, con quelle maschere brutte che sembrano uscite da un museo archeologico sono andati ad Alto Giardino, che col budget così ridotto somiglia più ai giardinetti del condominio di quando ero bambina, mancano solo la piramide di legno su cui arrampicarsi e la piantina di lavanda.

Olenna è nella stanzetta che aspetta Jaime, se la raccontano un po’ su, un paio di offese a Joffrey e a Cersei che non fa mai male. E poi la botta finale, la rivelazione che tutti stavamo aspettando, la sputazza sull’indimenticato cadavere di Joffrey, la stangata all’inutilità fatta a personaggio di nome Jaime.

Sentendosi un attimo a Masterchef, il Lettore Disperato scende dal palco e ci fa salire lei, Olenna, che si merita almeno questa uscita di scena trionfale in questo mondo televisivo colmo di disperazione.