11 milioni per quattro anni. Fabio Fazio resta in Rai eludendo il tetto compensi di 240mila euro annui fissato dalla legge. Sono indignato: non voglio più pagare canone. Fabio Fazio, che predica la legalità e la coscienza sociale ad ogni piè sospinto, non si è fatto certo scrupolo di eludere la legge per rimpinguare il proprio portafoglio (leggi di più).
Fabio Fazio è l’icona più emblematica dei radical chic, dei comunisti con il Rolex. Predicano la gisutizia sociale ,predicano l’uguaglianza ,predicano la tutela dei diritti ma quando si tratta del conto in banca si salvi chi può. Il Parlamento avevo fissato un tetto per gli ingaggi in Rai: 240mila euro annui. Poco? Molto? Fuori mercato? La discussione non mi appassiona. La Rai è un servizio pubblico, pagato dai contribuenti. Dunque se c’è una regola va rispettata. Fabio Fazio aveva abbandonato la Rai perchè riteneva meritevoli di compenso maggiore le sue prestazioni.
Nulla da eccepire. Fabio Fazio è un professionista ed è nel suo pieno ricercare le migliori condizioni economiche ed operativo per svolgere il proprio lavoro. Quando aveva annunciato l’addio alla Rai ce n’eravamo fatti una ragione. Tanti saluti caro Fabio Fazio a te ed alla tua compagnia di radical chic milioni da Littizzetto a Saviano e compagnia cantante.
Evidentemente però nessun privato, Berlusconi o Cairo, ha offerto più denari a Fabio Fazio. Ed il conduttore è tornato da Mamma Rai utilizzando un sotterfugio, un’interpretazione della norma, una deroga,uno stratagemma. Al campione della legalità e della pubblica moralità non bastano 240mila euro, ci vogliono due e più milioni del denaro dei contribuenti. Sono scandalizzato, indignato, incazzato. Non mi piace Fabio Fazio non mi piacciono quelli come lui. Ma finchè i due milioni annui glieli passa un privato non ho nulla da eccepire, ma se deve esser pagato anche con i soldi miei non ci sto. Il servizio pubblico ha delle regole che vanno rispettate. Se Fabio Fazio non le rispetta, troverò anche io il modo di non pagare il canone, almeno per la parte che serve a compensare il conduttore radical chic, emblema dei furbetti italici che si permettono anche di farci la morale.