Fiorella Mannoia a Radio Italia Live canta O mia bela Madunina in piazza Duomo dopo il suo set (video)

Nell’anno che la vede costantemente in tour, con concerti senza sosta in giro per l’Italia, non poteva mancare Fiorella Mannoia a Radio Italia Live Il Concerto 2017: ospite della prima delle due serate di quest’edizione, quella in scena a Milano e trasmessa in diretta da Real Time e Nove, la cantautrice romana ha tenuto un set di tre brani, come quasi tutti i suoi colleghi chiamati sul palco di piazza Duomo.

Di fronte agli oltre ventimila spettatori raccolti all’ombra della Madonnina per la kermesse di Radio Italia, accompagnata nel suo set dai musicisti dell’Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal Maestro Bruno Santori, la Mannoia ha spaziato nel repertorio della sua ormai quarantennale carriera sul palco di Radio Italia, partendo dal suo ultimo album Combattente, certificato platino.

Fiorella Mannoia ha intonato i due singoli più recenti tratti dal suo ultimo lavoro discografico, proponendo Siamo Ancora Qui e il brano certificato disco di Platino Che sia benedetta, la ballata sanremese che ha sfiorato la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo.

L’ultimo brano del set è invece un salto indietro di trent’anni, un classico della Mannoia del 1987 nonché uno dei brani migliori del cantautorato italiano: Quello che le donne non dicono, oltre che dalla cantante sul palco, è stata intonata in coro da piazza Duomo anche dai più giovani.

Dal palco di Radio Italia Live Fiorella Mannoia ha ricordato che dal 24 giugno è nuovamente in tour con diverse date in location all’aperto e non, tra cui la Reggia di Caserta e il Teatro Antico di Taormina, fino al concerto-evento all’Arena di Verona il 17 settembre.

Luca e Paolo le hanno poi chiesto di rispettare una tradizione di Radio Italia, ovvero far cantare l’inno della città di Milano ad un artista che proprio milanese non è. Così la Mannoia, romana ma con un passato a Milano, si è cimentata in O mia bela Madunina, mostrando un’ottima padronanza dell’accento meneghino. Un momento concluso con un saluto a Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, artisti cari tanto ai conduttori quanto alla Mannoia.