Da luglio il ritorno della tassa sulle ricariche telefoniche TIM, Vodafone, 3 Italia e Wind? Scongiurato il pericolo

Attimi di terrore per gli utenti per il paventato ritorno della tassa sulle ricariche telefoniche TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia


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Immaginiamo ricorderete tutti l’odiata tassa sulle ricariche telefoniche (le ultime generazioni forse non proprio, ma qualcosa al loro orecchio sarà di certo arrivato) abolite poi nel 2007? Come dimenticare, era un vero e proprio tormento. Ecco perché sarà venuto un accidenti a coloro che hanno letto l’articolo del ‘Corriere d’Italia‘, incentrato sull‘ipotetico ritorno in luglio dell’imposta.

Così come riportato dal portale ‘Bufale.net‘, lo scritto in questione cita al proprio interno tante altre recenti dicerie, fondendole in un unico preparato dal retrogusto quasi ironico. Stando a quanto si legge, da luglio alle ricariche telefoniche di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia (giusto per citare i maggiori gestori nazionali per bacino d’utenza) verrà riapplicata la vecchia tassa suddivisa per taglio, per un profitto contributivo di 350 milioni di euro semestrali (secondo un presunto calcolo effettuato dal CODACONS).

Sapete l’articolo cosa dice in proposito alla destinazione di questi soldi? Si allude ad una serie di altre chiacchiere, come quelle che seguono: la costruzione di una Spa in Palazzo Montecitorio con apertura di ben 5 ristoranti che possano soddisfare i gusti e le esigenze collettive, l’acquisto di 700 nuovi tablet da dispensare ai Deputati con contestuale ristrutturazione della Camera e la realizzazione di un circuito telematico per riscuotere le tasse.

Oltre al ritorno della tassa sulle ricariche telefoniche di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia si cita anche un’altra imposta, relativa al disfacimento dei dispositivi elettronici, con IVA in crescita dal 21 al 30 %, per un totale di 500 milioni di euro l’anno, che verrebbero destinati al mantenimento degli immigrati.

La bufala sfocia anche in campo politico, affermando che M5S e Lega Nord si sarebbero detti contrario a quest’ultima manovra, per ovvi motivi. Da qui, anche il coinvolgimento di Papa Francesco, che avrebbe pregato affinché i Deputati dei suddetti non avessero ricevuto alcuna indulgenza da Dio per i loro misfatti. Uno scempio in piena regola, che speriamo non tragga in inganno più nessuno.