In Grey’s Anatomy 13×22 Meredith smonta il santuario di Derek, finalmente (recensione)

Finalmente la svolta in Grey's Anatomy 13x22: Meredith smonta il santuario di Derek e guarda al futuro con Nathan

Grey's Anatomy, recensione episodio 13x22

INTERAZIONI: 1987

Grey’s Anatomy 13×22 è stato fondamentalmente un episodio di transizione, ma non un semplice riempitivo. Per la prima volta in questa stagione, una Meredith serena e risoluta, per quasi tutto l’episodio, ha parlato ai suoi pazienti oppure con la voce fuori campo allo spettatore, mentre in realtà parlava a se stessa: la Grey ha cercato di spiegare a sé come agli altri che ad un certo punto, nonostante i propri desideri siano contrastanti, bisogna prendere atto della realtà, segnare un punto e da quello ripartire per andare avanti.

GREY’S ANATOMY 14, UN GRANDE RITORNO PER LA PROSSIMA STAGIONE

In quest’episodio iniziato con Meredith che stacca dal muro il famoso tumore disegnato da Derek e termina con lei che esce dall’ospedale mano nella mano con Riggs c’è tutta la presa di coscienza che i tempi sono maturi per iniziare un nuovo capitolo sentimentale. La svolta vera è avvenuta nell’episodio 13×20, con il volo turbolento in cui un’eroica Meredith e un ostinato Riggs si sono ritrovati non solo a lavorare insieme per salvare delle vite, ma anche a raccontarsi le rispettive paure provando a metterle da parte insieme. Se in quel caso è prevalso il tono drammatico, nell’episodio 13×22 c’è una rasserenante consapevolezza del nuovo che avanza. Il nuovo, in questo caso, è un amore in erba che dopo aver superato le ritrosie della Grey, la sua paura di appartenere a qualcun altro e perfino quella di ferire l’infatuata sorellastra Maggie, si fa strada nella vita di Meredith pretendendo il giusto spazio. Ed è per questo che Meredith mette da parte i simboli della sua storia con Derek, smonta quel santuario che era diventata la sua stanza e nella quale aveva reagito con un attacco di panico dopo la notte trascorsa con Will Thorpe. Stavolta si fa sul serio e per questo Meredith, con inevitabile malinconia ma anche con risolutezza, sgombra il campo liberandosi – dal tumore sul muro al post-it con cui ha sposato Derek – da tutto ciò che potrebbe ancora minare la sua intenzione di essere nuovamente felice.

https://youtu.be/_Dn0SEGtnPg

https://youtu.be/paSGVUCb-io

I due casi medici della settimana, sebbene agli antipodi, sono finalmente funzionali e non del tutto estranei alla trama orizzontale: da un lato il difficile caso di un bambino a cui i genitori impediscono cure chirurgiche per un credo religioso (tema affrontato già molte volte in Grey’s Anatomy, ma stavolta reso più drammatico dall’interpretazione di un giovanissimo attore), dall’altro quello di una malata terminale che decide di vivere i suoi ultimi giorni dandosi al libertinaggio assoluto. Il primo caso, oltre ad aver finalmente riportato Alex Karev al centro della scena in modo eroico, sarà forse fatale per la carriera di Stephanie vista la rabbia repressa con cui la specializzanda lo ha affrontato. Il secondo è stato una specie di illuminazione per Meredith, che nel dire al compagno occasionale della sua paziente di rifarsi una vita in realtà l’ha detto a se stessa con una disarmante serenità, fino ad andare incontro a Nathan con altrettanta disarmante naturalezza.

https://youtu.be/wtu2rerjOc8

Dopo il confronto con Maggie nell’episodio 13×21, anche la Pierce sembra essersene fatta una ragione: la dottoressa è parsa estremamente serena rispetto all’episodio precedente (e quindi non si spiega il perché della scena madre fatta in ospedale rinfacciando a Meredith un tradimento inaccettabile) e perfino aperta all’ipotesi che Nathan e Meredith facciano coppia fissa frequentandosi in casa.

Un presunto affronto, quello di Meredith a Maggie, che adesso sembra già dimenticato, come dimenticati sembrano anche i contrasti che hanno animato questa stagione, ad esempio quelli tra la Minnick (ormai in coppia fissa con Arizona) e Webber che adesso collaborano attivamente, pur senza aver avuto un chiarimento specifico, e sono al lavoro sullo stesso obiettivo, che è quello di analizzare il lavoro degli specializzandi e far sì che rendano al meglio, ognuno secondo le proprie attitudini.

Da questo punto di vista, Grey’s Anatomy 13×22 è un episodio che genera curiosità intorno all’uscita di scena di Stephanie, che per quanto non sia mai stata amatissima dal pubblico forse è quella che ha mostrato più personalità tra gli specializzandi di nuova generazione, quasi tutti abbastanza scialbi e poco interessanti. Basti pensare al ritorno del personaggio di Leah Murphy, che è stato reintrodotto in questa stagione ma che non ha avuto alcun senso all’interno delle dinamiche ospedaliere, passando completamente inosservata. Invece la determinazione, la tensione emotiva e la preparazione dimostrate dal personaggio di Stephanie ricordano un po’ quelle degli specializzandi originali, i cosiddetti Magic Five che aprirono la prima stagione di Grey’s Anatomy e che oggi sono brillanti chirurghi, almeno quelli sopravvissuti. L’analisi della Minnick sulle sue fragilità, in particolare alla luce di una reazione violenta contro il padre in un giovane paziente, sembra aprire la strada all’addio della Edwards, se non alla medicina, almeno al Grey Sloan Memorial Hospital (Jerrika Hinton non ha rinnovato il contratto per altri impegni tv).

https://youtu.be/RsSHcZG1zJs

E l’episodio 13×23, con l’aggressione ricevuta da parte di un paziente pericoloso, sarà probabilmente decisivo in questo senso.