Insospettabili sospetti, l’heist movie della terza età con Michael Caine e Morgan Freeman

Remake di un film degli anni Settanta, è la storia di tre arzilli pensionati che decidono di rapinare una banca. La regia è affidata a Zach Braff, il J.D. di "Scrubs", che punta sui toni da commedia leggera. Un piacere vedere il terzetto di protagonisti, completato da Alan Arkin.

Insospettabili sospetti con Michael Caine e Morgan Freeman

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Insospettabili sospetti è il remake di Vivere alla grande (1979), infatti il titolo originale di entrambi è lo stesso, Going in Style. Allora i protagonisti erano Art Carney, George Burns e Lee Strasberg, stavolta tocca a Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin.

L’impianto paradossale della storia resta il medesimo: tre anziani che decidono di rapinare una banca. Nel vecchio film lo fanno sostanzialmente per scrollarsi di dosso la noia, adesso hanno più concrete ragioni: l’azienda per cui hanno lavorato una vita ha deciso di delocalizzare, mandando in fumo, grazie ai soliti maneggi finanziari, le pensioni degli ex dipendenti, che la banca può permettersi di non pagare più. Banca, ovviamente, che diventerà il bersaglio dei tre vecchi amici.

Lo spunto di partenza è l’unico graffiante di Insospettabili sospetti, diretto da Zach Braff (il J.D. di Scrubs) e sceneggiato da Theodor Melfi (regista de Il diritto di contare). Per il resto il paragone con la versione originale è perdente, il che inevitabilmente spinge a misurare con qualche mestizia la distanza del cinema americano attuale dalla New Hollywood degli anni Settanta (a cui si strizza l’occhio, nella sequenza in cui i neofiti del crimine guardano in tv Quel pomeriggio di un giorno da cani). Non che Vivere alla grande fosse un capolavoro, dietro la macchina da presa non c’era nemmeno uno degli autori più celebrati di quella stagione, ma il non ancora trentenne Martin Brest. Eppure quel film quasi naturalmente assorbiva dallo spirito del tempo lo sguardo disilluso, la propensione alla demistificazione, con una messinscena più realistica e la capacità di indagare anche certe pieghe sgradevoli del racconto (compresa la morte).

Insospettabili sospetti invece edulcora a più non posso: puntando sugli elementi ironici di un heist movie della terza età, col racconto dei surreali preparativi del colpo; e introducendo ulteriori elementi comici, dalla spasimante di Alan Arkin con cui, ovviamente, il vivace ottuagenario si dà da fare alla grande (lei è Ann Margret, che ripete il ruolo di Due irresistibili brontoloni), a un amico parecchio svanito (Christopher Lloyd, sprecato).

Insospettabili sospetti taglia fuori tutta l’amarezza, sfociando in una rappresentazione eufemistica della terza età. I numeri più divertenti son presi di peso dal vecchio film, come l’idea della rapina in maschera, allora da Groucho Marx, stavolta da Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis jr. Di suo Braff ci aggiunge un tono più sentimentale, con le telefonate tra i tre riprese in split screen, come fossero gli innamorati d’una commedia romantica alla Harry ti presento Sally. In effetti, a pensarci bene, Insospettabili sospetti è principalmente questo, la descrizione di una sincera, commovente amicizia. Fortunatamente le danze sono condotte da Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin, trio di attori di gran classe che è sempre un piacere vedere. Il film è però esilissimo, sebbene deliziato da una bella colonna sonora che, approfittando dell’età dei personaggi, si permette di spaziare da Sonny Rollins a Sam Cooke.